Si fa crescere la barba e i capelli. Tentativo vano: pusher in carcere

Lo straniero, che aveva già violato un divieto di dimora poi evoluto in detenzione cautelare in carcere, risultava latitante dallo scorso maggio. Vano lo stratagemma di farsi crescere barba e capelli per poter restare comunque in città: finisce dietro le sbarre

Si fa crescere la barba e i capelli. Tentativo vano: pusher in carcere

Ha cercato di cambiare aspetto per trarre in inganno le forze dell'ordine di Udine che lo cercavano per applicare la misura di custodia cautelare emessa dal Gip, ma il suo piano non è andato a buon fine.

Protagonista della vicenda l'afghano di 24 anni M.Z., che è stato scoperto dagli uomini della questura ed è stato quindi tratto in arresto durante la tarda serata dello scorso mercoledì.

Lo straniero era risultato coinvolto nell'attività di spaccio messa in luce dall'operazione "Magnolia", finalizzata a smantellare l'organizzazione che gestiva lo smercio di stupefacenti tra le zone limitrofe alla stazione ferroviaria e quella della salita verso il castello.

Un intervento sul territorio di ampia portata, che si era concluso lo scorso 28 marzo con l'arresto di ben 35 persone, tra le quali anche il 24enne afghano. Per lui, nello specifico, il tribunale aveva disposto il divieto di dimora nella città di Udine, un provvedimento comunque bellamente ignorato.

In occasione di almeno 4 controlli, infatti, M.Z. era stato sorpreso per le vie della città, con una palese inadempienza della condanna lui comminata dal Gip. Viste le reiterate violazioni, pertanto, il magistrato si era visto costretto ad aggravare la misura del provverdimento durante lo scorso 15 maggio, determinando la custodia cautelare in carcere.

Per nulla intenzionato a finire dietro le sbarre, tuttavia, il 24enne era sparito facendo perdere le proprie tracce per mesi.

Almeno fino a mercoledì sera, quando gli agenti lo hanno riconosciuto in viale Europa Unita, nonostante lo stratagemma

di farsi crescere barba e capelli lunghi. Non passare dal parrucchiere non gli ha tuttavia evitato il carcere, dato che, dopo le operazioni di rito in questura, è stato tradotto nella casa circondariale di via Spalato.

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