Sorpreso senza documenti mentre si trovava nelle vie del centro di Udine e trasportato per un controllo sulla sua identità all'interno degli uffici della locale questura, si è presto stufato di aspettare il proprio turno. Completamente fuori di sé, è arrivato ad urlare insulti e pesanti ed esplicite minacce nei confronti degli uomini in divisa ed a danneggiare alcuni arredi, prima di essere bloccato e trasferito nel carcere di via Spalato.
Protagonista in negativo della vicenda è il 22enne Adrian Babych, soggetto di nazionalità ucraina che dovrà rispondere delle accuse di interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale, capi di imputazione che verranno valutati durante il giudizio direttissimo in programma per la giornata di oggi presso il tribunale di Udine.
Tutto ha avuto inizio durante la mattinata dello scorso sabato 22 febbraio, quando Babych è stato fermato per un controllo nelle vie del centro della città. Sprovvisto di documenti di identificazione, l'ucraino si è dovuto piegare, suo malgrado, alla necessità di raggiungere gli uffici della questura di viale Venezia per essere sottoposto a delle verifiche.
Gli è stato sufficiente, tuttavia, dover aspettare il proprio turno in sala d'attesa per perdere definitivamente la pazienza e dare in escandescenze, prendendosela, come riferito dalla stampa locale che ha riportato alcuni dettagli dell'episodio, sia con gli agenti che con alcuni arredi interni.
Con un atteggiamento via via sempre più aggressivo, Babych ha sfogato tutta la sua ostilità contro i poliziotti che tentavano inutilmente di calmarlo e ricondurlo a più miti consigli, minacciandoli di ritorsioni ed esplicitamente di morte.
"Vi uccido", avrebbe gridato con rabbia il 22enne contro gli uomini in divisa, come riportato dal "Messaggero Veneto", rincarando poi la dose con espressioni ancora più intimidatorie ed esplicite. "Vi aspetto fuori e vi taglio la gola", avrebbe quindi aggiunto lo straniero oramai completamente fuori controllo, mentre, non pago, si accaniva anche contro gli arredi della sala d'attesa riuscendo a danneggiare il mobilio ed alcuni oggetti.
"Faccio saltare la questura con una bomba", avrebbe gridato ancora con rabbia il giovane ucraino, prima di essere definitivamente bloccato dai poliziotti che hanno dovuto faticare per riuscire a placare le sue ire.
Risultato finale del sabato di follia sono state le sbarre di una cella della casa circondariale di Udine, dove il 22enne è stato trasferito dopo esser stato dichiarato in arresto. Attende ora l'esito del giudizio direttissimo per conoscere l'entità della sua pena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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