Università e industrie per giovani ricercatori

Un finanziamento importante da un milione di euro a sostegno della ricerca farmacologica, per giovani ricercatori italiani, di talento e precari. In tal modo potranno continuare a condurre i loro studi in strutture Italiane o straniere. É un nuovo modello di collaborazione profit e no profit, sancito tra Msd Italia e la Società italiana di farmacologia (Sif). Un'alleanza che si concretizza con l'assegnazione di 40 borse di studio da 25mila euro ciascuna, a giovani laureati in medicina e chirurgia, farmacia, chimica, biotecnologie o scienze biologiche, in favore di progetti di ricerca (durata 12 mesi) sulle neuroscienze, le malattie cardiovascolari, distrofiche e neoplastiche.

«É un'occasione unica per favorire il mondo del lavoro e lo sviluppo delle eccellenze del nostro Paese, che deriva da una collaborazione diretta tra il mondo delle società scientifiche, ovvero del no profit, e quello industriale, creando un nuovo modello di cooperazione in cui scienza, impresa ed accademia entrano in sinergia», afferma Francesco Rossi, presidente della Società italiana di farmacologia (Sif). «La nostra intenzione è quella di favorire lo sviluppo della ricerca italiana in campo farmacologico, una ricerca condotta da giovani ricercatori che non hanno ancora una posizione stabile nelle nostre università, enti di ricerca e industrie del settore». Ad aggiudicarsi la maggior parte delle borse di studio bandite, ben 35 su 40, sono state ricercatrici under40, di prestigiosi atenei italiani e internazionali. Giovani donne con un presente ancora precario, che avranno la possibilità di sviluppare una ricerca indipendente, visto che nessun progetto riguarderà la valutazione clinica degli effetti dei farmaci. Tra i vincitori c'è chi ha scelto di svolgere la propria attività negli Stati Uniti, o nel Regno Unito, in Francia, oppure in Svezia. Ma la maggior parte resterà in Italia a lavorare, sui lavori selezionati fra i più meritevoli.

«Un milione di euro è un investimento importante, mai erogato da nessuna altra Azienda nel nostro Paese- sottolinea Pierluigi Antonelli, presidente e amministratore delegato di Msd Italia, «tanto più importante perché abbiamo già perso molte eccellenze. La fuga dei cervelli inaridisce le nostre accademie».

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