Usa, barista italiano ucciso a coltellate mentre faceva rientro a casa

L’uomo, un 41enne originario di Perugia, viveva a Chicago dal 2015. L’ipotesi è di una rapina finita male

Usa, barista italiano ucciso a coltellate mentre faceva rientro a casa

Diego Damis, 41enne originario di Assisi, comune in provincia di Perugia, è stato rapinato e ucciso a coltellate lo scorso venerdì a Chicago, dove viveva dal 2015 e lavorava come barista al ‘The Cove Lounge’. L’aggressione, secondo quanto ricostruito dalla polizia, sarebbe avvenuta intorno alle 6 del mattino nei pressi di Hyde Park, al termine di una giornata lavorativa. La vittima sarebbe infatti stata aggredita mentre stava facendo ritorno a piedi nella sua abitazione. L'omicidio è avvenuto nel quartiere di Kenwood, nell'isolato 4900 di South Greenwood Avenue, dove gli agenti di polizia lo hanno trovato con diverse coltellate verso le 8.38 del mattino. Inutile la corsa in ambulanza al Chicago Medical Center dell’Università dove è stato dichiarato morto.

Una rapina finita in tragedia

Le indagini sono al momento in corso e non vi sarebbero persone fermate. L’ipotesi della rapina finita in tragedia è per ora quella più seguita anche perché il 41enne non aveva con sé il portafoglio, probabilmente sottrattogli dall’omicida. La sorella ha definito Damis un altruista che era riuscito a inserirsi nella comunità locale che lo aveva aiutato al suo arrivo in America e alla quale aveva dato a sua volta il suo sostegno, mettendosi anche ai fornelli. Inizialmente era stato detto che amici e conoscenti del 41enne avevano avviato una raccolta di fondi per consentire il rientro della salma in Italia. Sembra invece che la sorella e il fratello partiranno per gli Stati Uniti dove sono in programma i funerali. La salma verrà poi cremata e tumulata a Chicago. Nel 2015 era partito da Bagnaia, piccola frazione a 10 chilometri da Perugia dove abitava, per raggiungere la città americana Chicago. Un suo amico ha raccontato che più di sei anni fa Damis aveva deciso di andare oltreoceano per raggiungere sua mamma sudamericana che viveva appunto a Chicago, per fare un'esperienza all'estero. Città che poi aveva deciso probabilmente di scegliere per vivere.

Rispettava la legge ed era amato da tutti

Riccardo Marchesi, gestore del circolo del paese alle porte di Perugia, lo conosceva da circa una ventina d’anni e ha detto all’Ansa di ricordare Damis come un ragazzo in gamba e con indole molto artistica ed estrosa. Marchesi ha parlato anche delle passioni del 41enne: “Suonava il sassofono, amava la pittura e l'ho conosciuto come grande scacchista. Era un vero appassionato e bravissimo a giocare". Un altro amico del giovane umbro ha raccontato al Chicago SunTimes che era una persona dolce, asserendo che è folle che qualcuno possa averlo aggredito brutalmente accoltellandolo più volte. La sua collega e amica Sonnie Kireta ha avviato una raccolta fondi su GoFundMe per aiutare la famiglia di Diego, sottolineando che la sua scomparsa è un colpo devastante. La sorella del 41enne ha precisato che suo fratello rispettava la legge e che non era coinvolto in nessuna attività criminale.

Si è infine detta arrabbiata per quanto successo e desiderosa giustizia. Damis era arrivato a Chicago per rifarsi una vita ed era stato accolto bene dalla comunità, purtroppo però in una fredda mattina di fine febbraio in quella città americana che tanto amava ha trovato la morte.

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