Vaccini, regioni fanno muro: "Ricorreremo alla Consulta"

Si infiamma lo scontro sull'obbligo vaccinale. Le Regioni governate dal centrosinistra pronte a ricorrere alla Consulta

Vaccini, regioni fanno muro: "Ricorreremo alla Consulta"

Continua lo scontro politico sui vaccini. Il governo ha disposto il rinvio di un anno dell’obbligo vaccinale per accedere alla scuola materna e ai nidi. Ed è scoppiata la polemica. L’Ordine dei Medici ha chiesto di “rispettare la scienza” e le opposizioni promettono battaglia. Insieme alle regioni.

Ieri il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha assicurato che “l’obbligo resta” e che gli immunodepressi verranno messi in aule con bambini vaccinati. Resta il problema della ricreazione e il fatto che i bimbi si spostano da un posto all’altro, rischiando di venire in contatto con chi vaccinato non è. Ma tant’è.

Il M5S, nonostante le proteste, va avanti. Per Di Maio e soci non è la scuola il campo dove portare avanti campagne per aumentare i vaccini. Salvini su questo punto sembra d’accordo: “Bisogna educare - dice - non obbligare”. E così non si spegne il fuoco della polemica, rinfocolato anche dalle minacce scritte da una mamma No Vax contro l’immunologo Roberto Burioni.

Oggi però la partita si è allargata. Sono infatti scese in campo anche le regioni, principalmente quelle governate dal centrosinistra. "Noi non arretreremo in questa conquista di civiltà e non scambieremo la salute delle persone per quattro miseri voti di movimenti minoritari, oscurantisti, antiscientifici... - scrive su Facebook la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini - La Regione Umbria si doterà di una propria legge regionale mantenendo l'obbligo della certificazione vaccinale per l'iscrizione a tutte le scuole della regione".

L’appello della governatrice umbra ha raccolto il consenso di altri esponenti del centrosinistra. Vincenzo De Luca, dalla Campania, fa sapere che esprime “a netta contrarietà al rinvio dell'obbligo sui vaccini, che rischia di determinare un danno enorme alla salute dei più fragili, e soprattutto di fare arretrare una battaglia che ci ha visti impegnati con determinazione per raggiungere obiettivi di sicurezza per i nostri bambini". D’accordo con i due esponenti ci sarebbero anche la Toscana di Enrico Rossi e l'Emilia Romagna governata da Stefano Bonaccini.

Antonio Saitta, assessore alla Sanità in Piemonte, ha chiesto alla Grillo una intesa con le regioni sull’obbligo vaccinale. “Qualora il governo non volesse farlo e l'emendamento con la proroga dovesse essere approvato,- ha detto il Coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle Regioni - allora abbiamo due strade: riprendere il lavoro sull'obbligo vaccinale che le Regioni avevano già fatto, e che era stato interrotto per arrivare alla legge Lorenzin, oppure ricorrere alla Consulta, perché la sanità non è competenza esclusiva dello Stato".

Critica anche Forza Italia: "Di Maio sui vaccini sbaglia - dice Francesco Maria Giro - Cambi rotta. Mi stupisce però il silenzio delle associazioni dei consumatori in altre occasioni molto interventiste. Mi consulterò con gli avvocati per verificare se vi sono le condizioni per denunciare in sede penale questi irresponsabili di attentato alla salute pubblica".

C'è un'altra questione, però, sul tavolo.

Se infatti il Milleproroghe (con i due emendamenti sui vaccini) non verrà approvato prima della pausa estiva dalla Camera (lunedì il via libera è atteso dal Senato), allora a settembre è probabile che i genitori debbano comunque compilare l'autocertificazione prima di mandare i bambini alla materna o all'asilo. E questo perché in mancanza di decreti d'urgenza resta in vigore la circolare emessa dai ministri della Salute e dell’Istruzione, Giulia Grillo e Marco Bussetti

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