L’azienda farmaceutica Pfizer-Biontech ha pensato bene di tutelarsi nel caso la somministrazione del vaccino da lei prodotto dia reazioni avverse.
Il contratto che tutela la Pfizer
Infatti, come riportato da Repubblica, se si legge attentamente il contratto firmato lo scorso novembre tra la Commissione europea e l’azienda statunitense, e anche le due lettere d’ordine di 39 milioni di dosi al nostro Paese firmate dal commissario straordinario Domenico Arcuri, si capisce che, in caso di problemi, la multinazionale produttrice difficilmente risponde. Intanto, la ditta americana è stata la prima a riuscire a ottenere il via libera dagli enti regolatori europei, staccando tutte le altre. E lo ha fatto con un prodotto costoso, grezzo ma che sembra essere efficace. Il prezzo per dose è di 15,5 euro che, per 300 milioni di dosi, vuol dire in totale 4,6 miliardi. Non poco considerando che è anche difficile da conservare, dato che va tenuto a una temperatura di -75 gradi e viaggia in scatole congelate.
Ma torniamo al contratto che Pfizer-Biontech ha stipulato per il suo prezioso vaccino.
Uno stuolo di avvocati deve aver pensato bene quali clausole e parole utilizzare per evitare che l’azienda possa finire nei guai. Prima di tutto nel contratto vi sono delle formule apposite che tutelano il più possibile l’azienda da reclami nel caso il cronoprogramma non venga rispettato. Si è inoltre parata le spalle anche nei confronti dei destinatari che riceveranno il vaccino ovvero, in caso di reazioni avverse in seguito alla sua somministrazione, la Pfizer non è responsabile in automatico per eventuali richieste di risarcimenti o indennizzi. Chi paga allora? Lo Stato italiano.A pagare è lo Stato
Una fonte qualificata che lavora nel settore ha infatti spiegato a Repubblica che “nei contratti stipulati dalle Regioni per i normali vaccini antinfluenzali, o per quelli presenti sul mercato da anni, clausole del genere di solito non ci sono”. E nel nostro Paese la legge 210 del 1992 obbliga lo Stato a indennizzare coloro che ricevono danni irreversibili da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati e vaccinazioni. Dato che i vaccini autorizzati solitamente sono molto sicuri, questa legge viene applicata molto raramente e di solito per errori umani o dosaggi sbagliati. In ogni caso, la Pfizer ha preferito non correre rischi e preservarsi da qualsiasi azione legale da parte di chi subisce reazioni avverse anche se temporanee. Discorso diverso nel caso in cui il vaccino, dichiarato efficace al 95%, non dovesse funzionare.
Sarebbe alla fine partita una diffida da parte dell’Avvocatura generale dello Stato, voluta soprattutto da Arcuri visto come stavano andando le cose, indirizzata all'azienda americana “perché adempia ai propri obblighi contrattuali relativi, anzitutto, alla mancata consegna delle dosi destinate alla campagna di vaccinazione della popolazione italiana”. Secondo quanto concordato inizialemente con la Pfizer, a gennaio sarebbero dovute arrivare circa 469mila dosi a settimana.
Le dosi di vaccino non consegnate
Poi, lo scorso 8 gennaio, l’Ema ha dato il via libera all’estrazione di 6 dosi e non 5 da ogni fiala di vaccino. Dal 18 al 24 gennaio però qualcosa non è andato come previsto. Invece delle 562mila dosi attese, ne sono arrivate solo 397mila, ovvero il taglio unilaterale del 29% comunicato dall’azienda e motivato con “problemi di manutenzione del sito produttivo belga di Puurs”. Stessa cosa accade questa settimana, quando invece delle 562mila dosi ne arrivano 455mila, il 20% in meno.
A questo punto parte la diffida. Leggendo l’accordo Pfizer-Ue, le penali per il mancato rispetto dei termini ci sono, valgono il 20 per cento del valore delle dosi che non sono state consegnate. Però, l'applicazione non è automatica, e il volume della fornitura viene calcolato sui tre mesi. Quindi, solo il prossimo 31 marzo si saprà se il contratto è stato violato oppure no.
Questa clausola di garanzia impone che, prima della sanzione, vengano cercati altri modi per trovare un accordo, come per esempio il rimborso delle fiale non consegnate e, come ultima spiaggia, la cessazione del contratto. In questo modo la Pfizer-Biontech è comunque salvaguardata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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