La Capua lancia l'allarme: "Vaccino non ci sarà per tutti"

Mentre al Governo si infiamma la polemica sulla necessità o meno di rendere obbligatoria la vaccinazione, la virologa ammonisce l'esecutivo: "Teniamo a mente che non ce ne sarà abbastanza per tutti"

La Capua lancia l'allarme: "Vaccino non ci sarà per tutti"

Nella diatriba tra gli alleati di governo sull'obbligatorietà o meno del vaccino si inserisce una nuova figura. Da una parte il premier Giuseppe Conte spinge per rendere facoltativa la somministrazione, dall'altra il leader di Italia Viva Matteo Renzi punta i piedi e preme per l'obbligo. Nel mezzo, a bacchettare gli alleati in piena bagarre, c'è la virologa Ilaria Capua. La responsabile dell'One Health Center of Excellence dell'Università della Florida ha affidato ai social network un messaggio di monito nei confronti dell'esecutivo, più concentrato sulle "scaramucce" che sui fatti concreti.

Con un cinguettio pubblicato su Twitter e arrivato nelle scorse ore, Ilaria Capua ha spostato l'attenzione sulla necessità di stabilire un piano delle vaccinazioni legato al quantitativo limitato che potrebbe arrivare nei prossimi mesi. La virologa, riprendendo l'attuale polemica scoppiata in seno all'esecutivo - che vede contrapporsi il premier e il leader di Italia Viva - ha ammonito gli esponenti dell'attuale governo, parlando di "scaramucce" legate al tema dell'obbligatorietà e puntando sull'urgenza di stabilire un piano strategico per l'immediato futuro.

"Sintesi sulle scaramucce di oggi. Mentre si dibatte se rendere obbligatoria la vaccinazione teniamo in mente che non ce ne sarà abbastanza per tutti. Urge, quindi un piano per la sua somministrazione per offrire una protezione strategica per il paese e mirata a chi ne ha bisogno", ha esordito su Twitter la Capua. La virolaga è entrata così a gamba tesa nella polemica governativa, sottolineando l'urgenza di attuare un piano per la somministrazione mirato a salvaguardare la salute dei più deboli senza lasciare però indietro nessuno.

La corsa al vaccino, infatti, è in pieno svolgimento. La Russia ha annunciato di essere arrivata alla fase finale della sperimentazione del suo "Sputnik5" e di essere pronta alla vaccinazione di massa entro l'inverno 2020.

Ma mentre l'Oms frena gli entusiasmi di Putin - che ha svelato di aver somministrato con successo il vaccino anche alla figlia malata - è chiaro che nei prossimi mesi si dovrà iniziare a discutere delle priorità delle vaccinazioni. Le chiacchiere stanno a zero: i quantitativi, almeno inizialmente, saranno limitati e quindi sarà fondamentale stabilire chi avrà la priorità (bambini, over 65 etc.) ma anche modalità e tempistiche di somministrazione.

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