Che tra gli alleati del governo giallorosso ci siano tensioni e visioni differenti su molti temi è noto da tempo. Nervosismi spesso malcelati che scuotono l’esecutivo e lo logorano poco alla volta. Come se non bastasse, in questa calda e strana estate sembra aprirsi un nuovo delicato fronte: l’obbligatorietà del vaccino contro il coronavirus.
A scontrasi il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia viva Matteo Renzi. Per il presidente del Consiglio non è necessario che ci sia un obbligo a vaccinarsi; il secondo ha, invece, una posizione diametralmente opposta tanto da considerare assolutamente fondamentale farlo non appena la comunità scientifica lo metterà a disposizione.
Per il momento sembra che in Italia il vaccino non sarà obbligatorio. Questa, almeno, è la linea esplicitata dal premier Conte durante "La Piazza", un incontro organizzato dal sito di notizie Affari Italiani a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi. "Non ritengo debba essere obbligatorio, ma deve essere messo a disposizione", ha affermato il presidente del Consiglio nel corso dell’evento. Lo stesso Conte ha poi parlato anche dei tempi per averlo a disposizione, non nascondendo un po’ di cauto ottimismo: "Se mi dovessero confermare queste proiezioni ottimistiche c’è la possibilità di mettere il vaccino presto a disposizione di tutti e anche di altri Paesi Ue. Quanto presto? Mesi diciamo. Entro l’anno? Speriamo". Un augurio, il suo, nella speranza che il vaccino arrivi già entro la fine di questo anno sconvolto dall’emergenza sanitaria.
Una dichiarazione che non trova tutti d’accordo. Il primo ad attaccare Conte è Matteo Renzi che con i senatori del suo partito è parte della litigiosa maggioranza giallorossa. L’ex premier, dalle colonne del Corriere della Sera, non risparmia una bordata contro Giuseppi spiegando di essere assolutamente favorevole all’obbligatorietà del vaccino. "Con tutto quello che abbiamo passato, se arriva il vaccino che facciamo? Lasciamo la libertà di scelta e chiudiamo tutti in casa altri tre mesi?", ha affermato Renzi. L’ex rottamatore poi ha aggiunto: "Se si arriverà al vaccino, per me è scontato che dovrà essere assolutamente obbligatorio. I vaccini non sono un optional: se ci sarà un vaccino riconosciuto dovrà essere obbligatorio. Altrimenti che senso ha?".
Certo, di tempo per discutere di questo argomento non ne manca. Al momento, sono 165 i vaccini contro il Coronavirus in fase di sviluppo in tutto il mondo, di cui 27 già in fase di sperimentazione sull’uomo. Anche l'Italia si prepara: circa 3mila sono le persone che si sono offerte volontarie per la sperimentazione del vaccino. "Sulla base della selezione effettuata allo screening, si prevede di vaccinare il primo gruppo di 3 volontari tra il 24 ed il 26 agosto" con il vaccino Grad-Co2. Ad annunciarlo l'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma che questa mattina ha dato il via alle prime visite di screening dei candidati all'arruolamento per lo studio clinico.
Ma prima o poi il tema dovrà essere
affrontata anche politicamente. È difficile prevedere una crisi di governo sulla questione vaccini ma le nuove polemiche non fanno altro che accendere i riflettori sulle tensioni, più o meno forti, che scuotono la maggioranza.
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