Il Vaticano contrattacca: "Milone ordinò indagini illegali su esponenti della Santa Sede"

La sala stampa vaticana risponde alle accuse dell'ex revisore dei conti: "Milone ha esulato dalle sue competenze"

Il Vaticano contrattacca: "Milone ordinò indagini illegali su esponenti della Santa Sede"

"Risulta purtroppo che l'Ufficio diretto dal Dott. Milone, esulando dalle sue competenze, ha incaricato illegalmente una Società esterna per svolgere attività investigative sulla vita privata di esponenti della Santa Sede". Così la Sala stampa vaticana replica all'ex revisore dei conti vaticano, Libero Milone, che aveva dichiarato di non essersi dimesso volontariamente dal suo incarico.

Milone, in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera e a Wall Street Journal, agenzia Reuters e Sky Tg24, aveva rivelato di essere stato minacciato di arresto:"Il capo della Gendarmeria mi ha intimidito per costringermi a firmare una lettera che avevano già pronta".

"Questo, oltre a costituire un reato, ha irrimediabilmente incrinato la fiducia riposta nel Dott.Milone, il quale, messo davanti alle sue responsabilità, ha accettato liberamente di rassegnare le dimissioni. Si assicura, infine, che le indagini sono state condotte con ogni scrupolo e nel rispetto della persona", rispondono dal Vaticano. "La Santa Sede prende atto con sorpresa e rammarico delle dichiarazioni rilasciate dal Dott. Libero Milone, già Revisore Generale.

In questo modo egli è venuto meno all'accordo di tenere riservati i motivi delle sue dimissioni dall'Ufficio", conclude la nota della Santa Sede nella quale si ricorda che il compito del Revisore Generale è quello di analizzare i bilanci e i conti della Santa Sede e delle amministrazioni collegate.

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