Il Vaticano, nel corso della giornata di oggi, ha avuto modo di ricevere una delegazione che si propone di opporsi a chi, pure per mezzo dell'omofobia, tende a criminalizzare le persone Lgbt. Il summit non ha avuto papa Francesco come protagonista e come interlocutore, così com'era stato ventilato durante la settimana da certi ultraprogressisti, ma il segretario di Stato e cardinale italiano, Pietro Parolin. Jorge Mario Bergoglio, stando alle prime informazioni raccolte, avrà sicuramente modo di conoscere quanto presentato dal gruppo filo Lgbt al 'ministro degli Esteri' della Santa Sede.
L'annuncio, dopo le voci degli ultimi giorni, è stato dato direttamente da Alessandro Gisotti, che è il direttore ad interim della Sala Stampa. Lo si apprende pure sull'Agi. Non si è trattato, quindi, dell'apertura di una dialettica con associazioni che promuovono le istanze e i diritti legati in maniera specifica al mondo lesbo, gay e transgender, ma di cinquanta partecipanti a un colloquio, centrato peraltro su un particolare dossier. Volendo essere precisi, si è parlato di uno studio riguardante le discriminazioni che le persone omosessuali sono costrette a subire nelle zone caraibiche. Questa vicenda aveva sollevato qualche discussione. Soprattutto perché il pontefice argentino aveva dribblato la polemica sul Congresso delle Famiglie di Verona, dichiarando di essere d'accordo con la "sostanza", ma non con il "metodo". La medesima presa di posizione del cardinale Parolin. Se il papa avesse incontrato organizzazioni che si battono per l'estensione dei diritti Lgbt, specie dopo la kermesse scaligera, sarebbe arrivata una vera e propria bufera. Ma così non è stato. Non c'è stato neppure quello "storico discorso" - così era stato chiamato - con cui l'ex arcivescovo di Buenos Aires avrebbe dovuto sdoganare dottrinalmente l'omosessualità.
Non c'è stato spazio, qnuidi, per quella che i tradizionalisti
chiamano "confusione dottrinale". Il cardinale segretario di Stato si è limitato a ribadire come la Chiesa cattolica si ponga sempre "in difesa della dignità di ogni persona umana e contro ogni forma di violenza".
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