Vaticano, ufficiale il vademecum contro la pedofilia

Il Vaticano pubblica un vademecum per il contrasto alla pedofilia. La principale novità riguarda le denunce anonime. "Attenzione alle chat"

Vaticano, ufficiale il vademecum contro la pedofilia

Novità in Vaticano sul tema del contrasto alla pedofilia: è stato approvato un vademecum che allarga il campo delle segnalazioni.

La novità principale sta nel fatto che le denunce anonime non potranno più non essere analizzate. La Santa Sede dovrà considerare anche l'anonimato. Perché i casi di presunti abusi sessuali ai danni dei minori o degli adulti vulnerabili non possono essere bollati come non veri senza ulteriore verifica. Questa sembra la ratio alla base del provvedimento della Congregazione per la Dottrina della Fede, che è presieduta dal cardinale spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer.

Il pontificato di Papa Francesco, in continuità con quello di Benedetto XVI, sta giuridicamente riformando gli aspetti legati alla lotta contro la pedofilia. Qualche dato: in un anno in Vaticano sono pervenute circa mille denunce. Possibile che, aggiungendo anche quelle anonime, il numero sia più grande. La presa di consapevolezza della Santa Sede può nascondersi tra queste righe: "L’anonimato del denunciante non deve far ritenere falsa in modo automatico tale notizia; tuttavia, per ragioni facilmente comprensibili, è opportuno usare molta cautela nel prendere in considerazione tale tipo di notizia, che non va assolutamente incoraggiato. Allo stesso modo, non è consigliabile scartare aprioristicamente la notizia che perviene da fonti la cui credibilità può sembrare, ad una prima impressione, dubbia". Bisogna insomma usare equilibrio. Ma un principio di riforma c'è. Poi saranno i vari episcopati, stando a quanto apprendiamo, a suggerire eventuali modifiche al vademecum.

Non si tratta di una vera e propria normativa, ma comunque di un passo in avanti. Un accento specifico, secondo quanto ripercorso dalla Lapresse, è stato posto sulle conversazioni via chat. All'interno del vademecum, si parla infatti di "conversazioni o proposte di carattere sessuale". Monsignor Giacomo Morandi, che è incaricato presso la Congregazione presieduta da Ferrer, ha reso note le innovazioni. Su un punto, però, il Vaticano non ha cambiato idea: alcune realtà - come quella australiana - vorrebbero che la Chiesa cattolica introducesse una sorta di obbligo di denuncia per le notizie apprese da un consacrato durante il sacramento della confessione. Quelle notizie - ovviamente - che potrebbero avere un rilievo giuridicamente rilevante.

Ma Morandi ha chiarito quanto segue:"Bisogna ricordare che una notizia di delictum gravius appresa in confessione è posta sotto lo strettissimo vincolo del sigillo sacramentale - viene ricordato -. Occorrerà pertanto che il confessore cerchi di convincere il penitente a rendere note le sue informazioni per altre vie, al fine di mettere in condizione di operare chi di dovere".

La Chiesa cattolica non intende aprire all'ipotesi australiana.

Comunque sia, la giornata di oggi fa registrare un'altra evoluzione nella lotta alla pedofilia, con un'altra novità introdotta durante il pontificato di Jorge Mario Bergoglio.

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