Vatileaks2, le confessioni di Balda: "Sesso, ristoranti vip e abiti griffati"

Il vescovo coinvolto nello scandalo Vaticano ha raccontato ai pm e suoi "vizi" causati dai legami con Francesca Chaouqui

Vatileaks2, le confessioni di Balda: "Sesso, ristoranti vip e abiti griffati"

C'è tutto nelle confessioni di monsignor Balda, imputato nel processo Vatileaks2 inseme alla pr Francesca Immacolata Chaouqui. Il vescovo, secondo quanto riporta La Stampa, avrebbe confessato ai pm tutti i suoi vizi, le sue cene in ristoranti vip, l'alcol, i vestiti firmati e gli aperitivi mondani De Russie e Locarno a Roma.

Ma non solo. Monsignor Balda non si faceva mancare nulla. Aveva un personal trainer, prestatogli proprio dalla Chaouqui, con cui si allenava tra Caracalla e il collegio spagnolo. La scelta di rifarsi il look, però, arriva quando all'hotel Majestic di Roma Elena Metti (ex moglie di Panariello) e Francesca Immacolata. "Sembri Fonzie", si sarebbe sentito dire il prelato. E allora parte una lunga rincorsa per rifarsi il guardaroba. Migliaia di euro spesi in vestiti, troppi considerando lo stipendio di 2mila euro al mese che percepiva. Ma il legame con la Chaouqui lo porta anche a rivolgersi a personal shopper del calibro di Claudio Belfiore, proprietario di Castore e Polluce, un salone di parrucchieri che molti vip frequentano.

Nel frattempo Balda, sempre si indicazione della Francesca Immacolata Chaouqui, comincia ad essere accompagnato sempre da un autista, Pietro Grillo. Il quale era stato anche alle dipendenze di della contessa Marisa Pinto Olori. La nobildonna, insomma, che avrebbe dato molti sostegni alla "carriera" della Choauqui. Ad un certo punto Balda comincia a pensare che l'autista serva a controllarlo e a maggio decide di chiudere con la Choauqui. Si rivolge ad una psicologa che gli consiglia di non rispondere più alla donna.

All'interno di questo periodo movimentato, si inseriscono le "richieste" dei due giornalisti Nuzzi e Fittipaldi per ottenere i documenti su cui sono stati costruiti i libri di Vatileaks2.

Secondo quanto avrebbe detto il prelato ai pm, Balda avrebbe ricevuto pressioni dai giornalisti i quali - non è chiaro chi dei due - avrebbero anche detto: "Sappiamo tutto di te". Una sorta di minaccia, o almeno è questo che il prelato ha fatto intendere ai pm.

Successivamente, il monsignore si ravvede e confessa tutto al papa. Anche la rottura del voto di castità.

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