Un batterio killer in Veneto avrebbe ucciso sei persone che sono state operate al cuore negli ultimi anni.
Lo scrive questa mattina il Corriere della Sera. L'allarme è scattato dopo la morte, avvenuta il 2 novembre scorso, dell'anestesista Paolo Demo. Il paziente aveva subito due anni prima all'ospedale San Bortolo di Vicenza un intervento a cuore aperto di sostituzione della valvola cardiaca. Durante quell'operazione è stato infettato dalla Mycobacterium Chimaera, il batterio killer che, come scrive il Corriere, "si era annidato nel macchinario per il riscaldamento del sangue, utilizzato dalle sale operatorie di Cardiochirurgia durante le procedure di circolazione extra corporea e prodotto dalla ditta Liva Nova del gruppo Sorin".
Sembrava un caso isolato, ma non era così. Oggi emerge che almeno altre cinque persone, tutte operate al cuore nella stessa regione e con la stessa strumentazione, sono morte negli ultimi mesi. In particolare altri tre episodi sono avvenuti a Vicenza, uno a Padova e uno a Treviso. Il batterio ha un tempo di incubazione che va da uno a cinque anni. I sintomi con cui si manifesta sono febbre, sudorazioni notturne e deperimento organico protratti per oltre due settimane e non legati ad altre patologie. Nel 50% dei casi la Mycobacterium Chimaera causa la morte di chi la contrae.
Secondo quanto scrive il Corriere, "la tecnologia sotto accusa viene venduta in tutto il mondo e l’allarme era già scattato in altri Paesi nel 2011. La stessa Liva Nova alla fine del 2015 ne aveva raccomandato la sanificazione, senza tuttavia ritirarla dal mercato.
Lo scorso 20 settembre il ministero della Salute ha allora chiesto a tutte le Regioni di avviare un’analisi retrospettiva per individuare tutti i soggetti infettati da Mycobacterium Chimaera tra il 2010 e il 2018".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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