Andare in Siria per farsi esplodere in nome di Allah. Questo il piano rivelato da un bambino di origine magrebina ai suoi compagni di classe nel corso dell'intervallo: il piccolo avrebbe dunque confessato agli amici l'intenzione di farsi saltare in aria. Il fatto è avvenuto nel comune di Cavarzere, che conta appena 13mila abitanti in provincia di Venezia: qui è scattato l'allarme dopo la denuncia da parte di una madre. "Andrò in Siria a combattere, dove c’è anche mio zio e mi farò esplodere in nome di Allah". A pronunciare tali parole sarebbe stato un bimbo, non un fantomatico integralista islamico.
Il caso è subito esploso sui social, dove una donna ha sollevato la questione: "Apprendo, senza troppo stupore, da mia figlia che frequenta l’ultimo anno della scuola primaria, di un suo compagno di classe di origine magrebina che, con orgoglio e convinzione, racconta ai suoi amichetti che si farà saltare in aria in nome di Allah e che vuole andare in Siria a combattere con suo zio". L'imprenditrice sul proprio profilo Facebook ha scritto: "Questo è un bimbo che mi auguro non capisca cosa dice ma che purtroppo cresce in un ambiente di odio verso chi li ospita. Benvenuta integrazione!". A riverlarlo è La Nuova Venezia.
Indagano i carabinieri
La versione dei fatti ora è al vaglio dei carabinieri che, di concerto con l'autorità giudiziaria, si stanno occupando del caso con grande discrezione. Si tratta di una confidenza segreta rivelata per togliersi un peso oppure una marachella per sentirsi importante e attirare le attenzioni? Le verifiche ora ruotano attorno a due questioni di estrema importanza: da una parte bisognerà appurare l'esistenza o meno, all'interno della famiglia, di un presunto combattente affiliato all'Isis che si troverebbe in Siria insieme ai tagliagole del nuovo Califfo; dall'altra bisognerà stabilire da chi e in quale occasione il giovane possa aver ascoltato un proposito del genere. Nel frattempo nella giornata di ieri la mamma del bimbo ha incontrato la dirigente scolastica e il corpo docente: in attesa di accertare i dettagli della vicenda, non è stato adottato alcun provvedimento nei confronti del ragazzino che ora può tornare tranquillamente tra i banchi di scuola.
Come
riportato dall'edizione odierna de La Verità, l'11enne vive nel paese veneto con la mamma e i cinque fratelli; il padre invece si sarebbe trasferito in Francia per motivi di lavoro e tornerebbe di rado nel paese veneto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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