Vescovo dei migranti attacca Salvini: ​"Il vangelo? Strumentalizza la fede"

Le parole di monsignor Gian Carlo Perego dopo il comizio di Matteo Salvini dove ha esposto un Vangelo in piazza

Vescovo dei migranti attacca Salvini: ​"Il vangelo? Strumentalizza la fede"

L'esposizione del Vangelo e del rosario dal palco della Lega da parte di Salvini non è piaciuto ad alcuni parroci. In particolare non è piaciuto a monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara conosciuto come "il vescovo dei profughi" per il suo impegno in favore degli immigrati durante il suo mandato alla fondazione Migrantes, l'ente della Caritas che si occupa di migranti.

Le parole del vescovo

"Qui ci ritroviamo di fronte a un leader che in maniera contraddittoria si presenta col Vangelo e col rosario e dall'altro lato predica la non accoglienza e il rifiuto dell'altro: ieri il meridionale, oggi lo straniero", dice il vescovo in una intervista a Repubblica.

L'affondo contro Salvini

"La prima impressione - spiega il monsignore al quotidiano romano - è quella di una grave strumentalizzazione di due "segni" importanti, fondamentali dell'esperienza cristiana. Per altro da parte di un partito che non si è mai dichiarato di ispirazione cristiana e che si accompagna a una sorta di fondamentalismo cattolico. Contrapposto ad altre forme di fondamentalismo religioso". La posizione del vescovo ferrarese è dunque di completa condanna di quanto visto dal palco leghista in piazza Duomo, a Milano. "Una strumentalizzazione che punta al consenso, alla creazione di una base elettorale, e che in realtà denota una certa incapacità di distinguere tra le reali esigenze della gente e gli strumenti fondamentali di un'esperienza di fede", spiega Perego.

La Lega non è accogliente

Salvini potrebbe ribattere che la Lega da tempo sostiene le battaglie cattoliche contro le unioni omosessuali e in favore della famiglia naturale.

Ma evidentemente a Perego non basta. "La Lega - dice - in realtà per quel che riguarda il tema del pluralismo religioso, dell'accoglienza, della solidarietà, si è assolutamente distanziata dalle esperienze del cattolicesimo sociale".

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