Luttwak: "Vi dico cosa vuole Putin per concludere la guerra"

Edward Luttwak rivela: "Putin deve poter dire di aver vinto. Ecco cosa sta prolungando la guerra in Ucraina"

Luttwak: "Vi dico cosa vuole Putin per concludere la guerra"

Quando finirà la guerra? Cosa serve a Vladimir Putin per accettare la ritirata dai confini dell'Ucraina? Fin dove arriverà, la Russia? Forse non a Varsavia, come afferma la propaganda sulla tv russa. Probabilmente tutti gli scenari sono ancora possibili, come assicura l'ex capo della Cia. Quello che secondo Edward Luttwak è però certo è che lo Zar non si fermerà finché non otterrà una vittoria sufficiente a giustificare gli ingenti danni imposti alla Russia tra sanzioni occidentali e soldati morti in battaglia.

"L'invasione - ha spiegato ieri sera a Quarta Repubblica il noto politologo americano - è fallita il primo giorno a causa di informazioni di intelligence sbagliate", che avevano convinto Putin che "Zelensky sarebbe fuggito, il governo si sarebbe dissolto e i militari si sarebbero arresi". È altrettanto vero, però, che la Russia non sta trattando l'Ucraina come la Georgia. O come la Siria. I bombardamenti sono ridotti, in quantità e obiettivi, al netto delle evidenti distruzioni di Mariupol e di alcuni quartieri di Kiev. "Nonostante le foto e i video - assicura Luttwak - i danni sono molto limitati. È una questione di peso: nella Seconda Guerra Mondiale i britannici mandavano 10mila tonnellate di bombe sulle città. A Kiev forse saranno 120 tonnellate". Le perdite militari e civili imposte all'Ucraina, tuttavia, sono sufficienti per convincere Zelensky a cercare a tutti i costi una pace che lui "non sta ostacolando". Il problema sta tutto nella controparte russa, spiega il politologo. "Putin potrebbe accontentarsi di Donetsk e Luhansk, ma non lo sta facendo - afferma - Zelensky gli ha pure offerto la neutralità, ma lui non ha risposto. Lo Zar ha causato danni enormi alla Russia e crede di potersi alzare dal tavolo solo quando avrà ottenuto qualcosa in più di quelle due province che in parte già possedeva dal 2014".

Eccolo, dunque, il vero ostacolo alla pace. Certo le parole di Biden a Varsavia non aiutano ("È stato un eroere grave, se vuoi far finire la guerra non puoi dire che vuoi rimuovere quello con cui devi trovare un accordo"), così come il presunto avvelenamento di Roman Abramovich ("Che senso ha colpire un mediatore, ho molti dubbi").

Ma a "prolungare il conflitto" sono soprattutto gli obiettivi del Cremlino: "La guerra continua perché Putin non ha vinto ancora abbastanza per giustificare i danni subiti dalla Russia con le sanzioni e i tanti soldati morti in battaglia".

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