Il significato di Reverse Engineering è Ingegneria Inversa. Ovvero capire il funzionamento di un software completo e ultimato e crearne uno identico, a volte migliore, riuscendo a trovare le sue vulnerabilità ripercorrendo al contrario ogni singolo passaggio che ha portato alla creazione dello stesso. Ma questo è solo la punta dell’iceberg di ciò che è in grado di fare un esperto hacker informatico. E a raccontarcelo in questa intervista è proprio uno di loro. Matteo (nome di fantasia) ventisettenne romano, da sempre appassionato di computer e di ciò che la rete può creare, nascondere ed evidenziare ha acconsentito rimanendo ovviamente anonimo a rivelare alcuni dei trucchi che lui e non solo attuano per introdursi in rete informatiche protette.
Matteo, è di ieri la notizia dell’inchiesta aperta a Genova sugli assalti informatici degli hacker pro Isis . Ma la cyber guerra esiste davvero?
"La ciberwarfare, ovvero l’uso di tecnologie elettroniche , informatiche e dei sistemi di comunicazione usate contro possibili nemici: politici, industriali, religiosi esiste. È un dato di fatto incontrovertibile e se ne sono resi conto tutti. Il caso di Genova è uno dei tanti episodi saltati alle cronache".
A chi o cosa sono rivolti gli attacchi da parte degli hacker?
"Dipende da chi agisce o da chi viene richiesto l’attacco, a volte capita anche questo di essere come dire “assoldati” da qualcuno. La maggior parte delle volte gli attacchi sono rivolti alle comunicazioni commerciali, ai trasporti, ai servizi energetici e idrici".
È vero che la Cina ha a disposizione gli hacker più esperti e professionali a livello mondiale?
"Hanno tecniche più avanzate delle nostre ma non posso dire con certezza assoluta se le loro “armi informatiche” sono più potenti rispetto agli altri paesi. Di certo però in un cyber conflitto a livello mondiale ci darebbero filo da torcere".
Non sono di certo passati inosservati gli attacchi informatici tra Cina e Usa. Gli Stati Uniti infatti erano stato accusati di aver violato i server del quartier generale del gigante delle telecomunicazioni cinesi Hawei. La CIA ci spia?
"Se qualcuno è “attenzionato” in particolar modo, sì. E lo fanno attraverso Yahoo, Google, Microsoft, Facebook, Skype, Youtube, Apple e PalTalk. Su Twitter stranamente, no. Ma non è la CIA ma la NSA, ovvero l’agenzia per la Sicurezza Nazionale che insieme appunto alla CIA e all’FBI si occupa della sicurezza in ambito interno-nazionale per tutelare l’integrità da attacchi di qualunque tipo".
È stata mai richiesta la tua “consulenza” in ambito politico, governativo e/o imprenditoriale?
"Certo. In ambito governativo come consulente. Ho svelato come potersi difendere da eventuali attacchi informatici. In ambito politico ed imprenditoriale anche. Ma preferisco non approfondire l’argomento".
La rete è molto più complessa di quello che si pensi a caratteristiche geofisiche differenti. Leggi e forme di illegalità non dette ma conosciute dagli addetti ai lavori come te. Ad esempio è vero che molte società di Antivirus avevano innescato loro stessi il virus per poi darne la cura?
"Più che altro credo che queste società più che creare virus ad hoc, ingrandiscano solo i problemi legali alla sicurezza della rete così da poter vendere meglio i loro prodotti sul mercato. Ci sono così tanti malware che di certo non si mettono a crearne altri".
A volte il computer senza un motivo apparente risulta estremamente lento, come se oltre noi, al nostro computer fosse collegato qualcun altro . C’è da insospettirsi?
"Di solito è normale, magari è in atto in quel momento un aggiornamento. Ma non per tutti. Sempre la NSA infatti utilizza dei software, dei malware con cui effettua attività di monitoraggio. Ovvio che questo non capiti ad un comune cittadino ma a chi, come dicevo prima, è stato in particolar modo attenzionato".
Chi si cela dietro Anonymous?
"Utenti comuni che scelgono di aggregarsi a questa comunità virtuale al fine di compiere azioni di protesta concrete contro enti, istituzioni, multinazionali che ritengono possano minacciare la libertà e il bene comune. Purtroppo la maggior parte della stampa li demonizza e li descrive come loschi figuri privi di scupoli, niente di più lontano dalla realtà".
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