La vicenda di Noemi Durini ha ormai i controni di un omicidio covato e probabilmente organizzato nei giorni che hanno preceduto la scomparsa della ragazza. La figura di Lucio, il 17enne arrestato dalla polizia per il delitto, di fatto ha ancora contorni poco chiari. Il ragazzo è stato sottoposto in passato a trattamenti Tso ma nell'omicidio e soprattutto nella fasi dopo l'arresto è apparso molto lucido. E ad andare in questa direzione è il racconto di un poliziotto, l'uomo che l'ha interrogato: "Il ragazzo con me è stato molto tranquillo, remissivo, non ha fatto colpi di testa. Non mi aspettavo questa reazione all' uscita dalla caserma. Non è stato un bel gesto nei confronti della popolazione. Eppure pochi istanti prima mi aveva fatto intendere che non dormiva da giorni per il peso che nascondeva e la paura di finire in manette. Non ce la faceva più a sopportare un peso simile anche a livello fisico", spuega il poliziotto a Libero. E ancora: "La madre ha fatto tutto il possibile per tutelare la giovane. Ma parlare dopo è facile. Certo lui non era un agnello, ha commesso un omicidio efferato senza provare pentimento. Solo quando ci ha portato davanti alla tomba di sassi dove aveva nascosto il corpo martoriato di Noemi l' ho visto barcollare. Un attimo.
Poi è tornato presente e lucido, quasi distaccato". Intanto proseguono le indagini sulla vicenda e la posizione del padre di Lucio è nel mirino degli inquirenti che stanno valutando quale sia stato il ruolo dell'uomo nelle ore subito dopo l'omicidio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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