L’ormai noto decreto che dovrebbe sancire l’inizio della fase due a partire dal 4 maggio non è stato ancora varato. Non c’è nulla di ufficiale, ma Palazzo Chigi ha cominciato ad allentare i divieti ora in vigore per contenere il contagio da coronavirus. Chi abita vicino al mare può fare un bagno davanti casa, chi sta in montagna può passeggiare nel verde. Il percorso verso la normalità sarebbe di fatto già iniziato. Lo scrive il Corriere della Sera.
Bagno in mare
Per chi vive in località di mare è possibile fare il bagno. La ratio della norma è questa: è sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020. È quindi ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini effettuare tale attività in questi luoghi (compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. I parchi saranno invece aperti di nuovo dal 4 maggio.
Autocertificazione addio?
Da giorni nel governo si discute. Il timore è che la popolazione possa interpretare le riaperture come la fine dell’emergenza, ragion per cui non tutti nel governo sono favorevoli ad archiviare l’autocertificazione. La preoccupazione riguarda soprattutto gli adolescenti, i più restii a rispettare il no agli assembramenti. Dunque, è possibile che rimanga in alcuni casi particolari, ma per la maggior parte degli spostamenti ci sarà maggiore libertà dovuta anche all’apertura di numerose attività commerciali. Sarà comunque possibile andare a trovare i propri familiari senza doversi giustificare e anche incontrare uno o due amici mantenendo le distanze oppure indossando le mascherine. Consentito spostarsi all’interno della regione e non è escluso che dopo un paio di settimane al massimo, se non torneranno a salire i dati relativi ai malati, ci possa essere anche il permesso di andare nelle regioni limitrofe.
La questione anziani
Si è discusso molto sulla proposta di Giovanni Rezza, dirigente dell’Istituto superiore di sanità, di chiedere alle persone con più di 60 anni di rispettare una distanza di sicurezza doppia quando si trovano con estranei: non un metro, ma due. Una norma pensata soprattutto per il rischio dei trasporti pubblici e sulla quale diversi ministri sono contrari.
Imprese e negozi
Alcuni cantieri pubblici ripartiranno già domani. Il protocollo che dal 4 maggio sarà applicato anche ai cantieri privati, è stato siglato ieri e fissa le norme per la sicurezza dei lavoratori. Dalla settimana successiva toccherà ad altre aziende e a tutti quei negozi di abbigliamento, scarpe, gioielli e altri generi non di prima necessità che avranno già raggiunto le condizioni di massima sicurezza: ingressi dei clienti saranno contingentati, bisognerà indossare la mascherina e fare la fila a distanza. I ristoranti e i bar non riapriranno prima del 18 maggio, ma già dal 4 maggio sarà consentito il cibo da asporto.
I funerali
Si potranno celebrare i funerali e anche chi non ha potuto farlo finora avrà la possibilità di far celebrare una messa alla quale saranno però sempre ammessi soltanto i familiari stretti. Ovviamente il tutto accompagnato dalle mascherine.
Mascherine e termoscanner
Ancora non è stato deciso il prezzo per questi dispositivi, ma sembra ormai scontato che non potranno essere sempre obbligatorie. Si dovranno indossare quando non è possibile mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone, sui messi pubblici, in aereo, e in tutte quelle occasioni dove si è a rischio contagio. E dunque dal parrucchiere, nei centri estetici e durante le visite mediche. Chi è esente dal pagamento del ticket non dovrà pagarle e si procederà in base all’Isee. Agli ingressi delle metropolitane e nelle stazioni saranno attivi i termoscanner. Dunque, prima di prendere il treno - così come già avviene per gli aerei - ci si dovrà sottoporre alla misurazione della febbre e se si ha 37,5 non sarà possibile salire a bordo.
Cantieri di edilizia
C’è l’ipotesi, come detto, di riaprire i cantieri di edilizia già da domani. Il nuovo protocollo per i cantieri, firmato al ministero delle Infrastrutture, prevede un serie di precauzioni, come la quotidiana misurazione della temperatura, l’accesso contingentato agli spazi comuni, la distanza di un metro tra le persone.
Si tratterà probabilmente di edilizia residenziale pubblica, quella per i cantieri di scuole, carceri e per le opere contro il dissesto idrogeologico. Per quella privata bisognerà attendere il 4 maggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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