Vicenza, il giudice: "La sculacciata al lavoro non è reato"

La decisione di un magistrato del capoluogo berico: sculacciare una collega può essere un gesto goliardico e non per forza un'umiliazione

Vicenza, il giudice: "La sculacciata al lavoro non è reato"

La sculacciata data a una collega sul posto di lavoro può non costituire reato. Questo è il responso del giudice del tribunale di Vicenza alla denuncia di una donna quarantenne che aveva deciso di procedere contro un collega che aveva allungato le mani davanti ai colleghi di ufficio.

Come spiega il Giornale di Vicenza, un impiegato 38enne del capoluogo berico ha visto archiviare il procedimento aperto a suo carico dopo la segnalazione di una collega a cui aveva rifilato una sculacciata sul posto di lavoro.

L'uomo, che è anche il superiore diretto della quarantenne, avrebbe ripetuto il gesto per tre volte, in ufficio e davanti ad altri dipendenti. Un atteggiamento che ha spinto la donna a rivolgersi alla magistratura, ritenendo che si trattasse di un'umiliazione perseguibile per legge, con un'ipotesi di reato per violenza sessuale e ingiuria.

Tuttavia pubblico ministero e giudice hanno ritenuto diversamente, non ravvisando né la morbosità né la

violenza né la punizione. Secondo i magistrati vicentini, infatti, quella mano allungata avrebbe rappresentato solo un gesto goliardico con lo scopo di esortare la donna a sveltire il lavoro con le pratiche.

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