Vigonovo, artigiano non paga le tasse dal 2008: "Sono cittadino veneto, non italiano"

L'artigiano Maurizio Mescalchin non versa alcun tipo di contributo dal 2008. "Non voglio morire per colpa dello Stato, come ho visto succedere a molti miei amici imprenditori che si sono suicidati"

Vigonovo, artigiano non paga le tasse dal 2008: "Sono cittadino veneto, non italiano"

Dal 2008, Maurizio Mescalchin - artigiano veneto - non conosce mu, Tarsu, Irpef, Iva o altri tipi di imposte. Nessun tipo di imposte. E dalla bolletta dell'energia elettrica scala la quota del canone tv. Ha la partita Iva, emette fatture ma non versa nemmeno un euro di tasse.

Il caso

Mescalchin vive nella frazione Galta di Vigonovo, in via Pascoli 45 protetto dalla bandiera con il leone di San Marco e da diverse telecamere. Niente e nessuno è mai riuscito a pignoragli un bene, anche perché non esiste alcun tipo di documentazione. Non esiste e nessuno lo cerca. Orgoglioso dichiara di essere cittadino dello Stato Veneto e nessuno può entrare nel suo territorio, definito da egli stesso Territorio dello Stato Veneto, come si legge su Il Gazzettino.

L'acerrimo nemico dell'artigiano è il fisco italiano. Da quando - nel 2008 - ha chiuso la sua società edile e mandato a casa 10 dipendenti non ha versato più un centesimo allo Stato italiano, che disconosce. Ogni cartella esattoriale - più precisamente quelle da 80mila, 190mila e 250mila euro - pervenuta finora è finita nell'immondizia.

"Non sono cittadino italiano e non riconosco le leggi italiane - sottolinea Mescalchin- . Sono veneto e come tale non ho alcuna intenzione di pagare le tasse allo Stato italiano. Anzi, è lo Stato italiano a dovermi del denaro. Mi deve dare indietro i soldi finora versati durante la mia attività lavorativa, corrispondenti a 529mila euro". Ebbene sì. La controversia comincia proprio - secondo l'artigiano - con un credito a suo favore dallo Stato italiano. E lui resiste così. Resiste anche alla Guardia di Finanza che nel 2013 ha cercato - invano - di entrare nella sua abitazione.

"Non voglio morire per colpa dello Stato, come ho visto succedere a molti miei amici imprenditori che si sono suicidati - prosegue Mescalchin - Fino al 2007 ho sempre pagato regolarmente le tasse, poi mi sono accorto di avere sempre sbagliato. Rivoglio indietro quei soldi.

Ora vivo meglio di prima. Quando vado dal medico o in ospedale mi curano gratuitamente e nessuno mi ha mai chiesto nulla. D'altronde, se curano gratuitamente gli immigrati, perché non dovrebbero curare anche me".

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