"È stato schiacciato", quale verità dietro la morte di Vittorio?

Vittorio Senatore, 16 anni, è morto per un incidente in motorino. Ma per i genitori c'è qualcosa che non torna nella dinamica dello schianto. "Nostro figlio è stato schiacciato"

"È stato schiacciato", quale verità dietro la morte di Vittorio?

"Voglio sapere cosa è successo a mio figlio". Non si dà pace Monica Ferraro da quando Vittorio Senatore, suo figlio di 16 anni, è morto lungo la strada statale Tirrena Inferiore. Un incidente col motorino "per alta velocità", sostiene la procura di Salerno. "Ma io non ci credo, non è questa la verità. Ci sono troppe cose che non tornano", spiega a IlGiornale.it mamma Monica.

L'incidente in motorino

Vittorio Senatore è un ragazzo giovane, gioioso e pieno di vita. Un adolescente perbene, senza grilli per la testa. Nel tempo libero dagli studi si dedica agli amici e alla famiglia. È un tifoso sfegatato della Salernitana, passione - quella per la squadra granata - che condivide con il papà Domenico, noto ingegnere di Cava de' Tirreni. La sera del 14 settembre 2019 decide di uscire in motorino con la sua compagnia, tre coetanei di Cetara, località balneare della Costiera Amalfitana dove il 16enne sta trascorrendo gli ultimi di vacanza prima del rientro a scuola.

Sulla strada del ritorno, poco dopo l'una del mattino, accade l'imprevedibile: Vittorio si schianta sull'asfalto col motorino. I medici dell'ospedale "San Giovanni di Dio" tentano l'impossibile per salvargli la vita. Ma all'alba del 15 settembre 2019 le speranze si spengono definitivamente.

Monica Ferraro e Domenico Senatore, i genitori di Vittorio, sono sopraffatti dal dolore. E fino al giorno delle esequie se la prendono col destino, certi che il figlio sia morto per un tragico incidente stradale. Poi però nelle settimane successive cominciano a realizzare che qualcosa non torna nella dinamica dell'impatto. "Dopo il funerale, quando ci riconsegnarono il motorino di Vittorio - racconta Monica - cominciammo ad avere i primi dubbi. Il mezzo aveva appena qualche graffio, nulla di particolarmente rilevante. Come era possibile che fosse intonso se lo schianto era stato talmente forte da uccidere mio figlio? Il motorino era perfettamente funzionante, avremmo potuto metterlo su strada subito".

Il referto del medico legale

A quel punto i coniugi Senatore decidono di recuperare la cartella clinica di Vittorio per provare a capirci qualcosa in più. "Quando consultiamo la cartella clinica, scopriamo che nostro figlio è morto per una emorragia interna da schiacciamento del fegato 'dovuta a sormontamento' - spiega Monica - Aveva un ematoma longitudinale, una lesione che il nostro medico legale riteneva compatibile con una ruota di un motorino. A Vittorio gli si è staccato il rene dalla cavità addominale: questa non è un casa che succede con un banale urto. Lo capirebbe anche un bambino”. L'ipotesi avanzata dal medico legale incaricato dalla famiglia del ragazzo non è mai stata riscontrata. "La t-shirt che Vittorio indossava quella sera non ci è mai stata riconsegnata. – continua la mamma del 16enne - Per noi sarebbe stata una prova importante qualora ci fosse stato il segno di una ruota sulla maglia. Ci sono state date solo le scarpe, peraltro nuove come appena comprate. E quando siamo andati in ospedale nel tentativo di recuperarla, ci hanno detto che l'avevano cestinata".

Ma c'è anche un'altra questione che non torna. Riguarda gli amici di Vittorio che erano con lui quella sera. "Il ragazzo che era con lui sul motorino disse di non ricordare niente di cosa fosse successo – racconta ancora Monica - Eppure non ha battuto la testa ma ha riportato solo un piccolo ematoma sul sedere. Com'è possibile? E anche gli altri ragazzi hanno detto di non aver visto nulla. Senza contare che sono stati sentiti in procura soltanto dieci mesi dopo".

Le contraddizioni nel verbale

A luglio 2020 la Procura di Salerno decide di archiviare il caso come "incidente stradale per alta velocità". Ma sul verbale stilato dalla polizia la notte tra il 14 e il 15 settembre, si "esclude l'alta velocità". Due versioni nettamente discordanti. "Il medico legale la notte dell’incidente scrisse che Vittorio era morto per un politrauma dopo essere sbattuto contro un muretto. Invece nella relazione degli agenti che intervennero sul luogo dell'incidente c'è scritto che si escludeva l’alta velocità. Qual è la verità?".

Secondo i calcoli di un ingegnere nominato dalla Procura, Vittorio viaggiava a una velocità di 97 km/h motivo per cui sarebbe caduto rovinosamente sull'asfalto. Ma Domenico Senatore, il papà del ragazzo, è un ingegnere e ha rifatto alla precisione le stime. "Mio marito ha rifatto i calcoli seguendo la stessa formula ma inserendo la giusta pendenza (che invece il tecnico aveva sbagliato) - chiarisce Monica - Così si arriva a una velocità calcolata di 57 km/h e non a 97 come sostiene l'ingegnere della Procura. Vittorio non correva, questa è la verità".

Cosa è successo a Vittorio?

"Noi crediamo che nostro figlio sia stato schiacciato - concludono i genitori di Vittorio - Non vogliamo vendetta ma giustizia e verità. E non ci fermeremo fino a quando non chiariremo come sono andate davvero le cose".

Il 25 giugno Vittorio avrebbe compiuto 18 anni. "Gli ho promesso che andrò fino in fondo a questa storia - afferma Monica - Lui mi guarda da lassù. Io lo sento tutti i giorni che mi dice 'ma', non ti preoccupare'. Devo combattere per lui e per i suoi fratelli".

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