Tra esattamente un mese festeggeremo il Santo Natale. Un anno fa eravamo già impegnati nella ricerca dei regali, le famiglie iniziavano a organizzare cenoni e pranzi faraonici e, anche se di soppiatto, inizivano anche a partire i primi Whatsapp con una delle domande più inflazionate di sempre: "Cosa fai a capodanno?". Quest'anno sarà tutto diverso, il coronavirus ha sradicato momentaneamente la tradizione italiana delle mega riunioni familiari che iniziavano all'ora dell'aperitivo e si concludevano quasi all'ora della colazione il giorno successivo, per ritornare a sedersi a quel tavolo poche ore dopo per un nuovo aperitivo. La tre giorni natalizia 24-25-26 dicembre, soprattutto al sud, è più una maratona che un festeggiamento, un appuntamento che si pensava fosse irrinunciabile e che adesso non lo è più. Ora l'Italia attende con trepidazione solo un messaggio: quello del ministro della Salute Roberto Speranza, che in queste roe dovrebbe comunicare quante persone potranno festeggiare insieme il Natale. Una situazione paradossale che Vittorio Sgarbi ha commentato con la sua solita sagacia e amara ironia.
"Il ministro della Salute (persa) Speranza oggi ci dirà in quanti, a Natale, potremo stare a tavola. Beh, arrivati a questo punto, ci dica anche cosa mangiare", scrive Vittorio Sgarbi questa mattina sul suo profilo Twitter, racchiudendo quello che è un pensiero comune a molti. La necessità di evitare gli assembramenti per continuare a contenere il contagio da coronavirus è ferma, ma è normale che gli italiani si sentano in qualche modo derubati della gioia di un periodo atteso per tutto l'anno. Ieri sera, Roberto Speranza era ospite del programma Di martedì, dove ha illustrato a grandi linee quali potrebbero essere le indicazioni che verranno fornite agli italiani nei prossimi giorni in vista del Natale. Il tema più scottante è quello delle tavolate ed è quello sul quale gli italiani chiedono risposte rapide. Roberto Speranza ha dato una prima indicazione sulla questione, sottolineando che i posti a tavola vanno "limitati agli affetti più stretti". Non è ancora chiaro se verrà chiesto agli italiani di restare al di sotto di un determinato limite numerico. Il ministro ha spiegato che oggi il governo si riunirà per discutere di questo tema.
L'altro tema caldo è quello degli spostamenti tra le regioni, visto l'enorme numero di italiani che vivono lontani dalla famiglia e che solitamente a Natale tornano nella loro città d'origine per festeggiare con i parenti: "In questo momento sono consentiti solo spostamenti da zona gialla a zona gialla. Vedremo l'evoluzione epidemiologica delle prossime settimane".
Anche il tradizionale appuntamento con la messa di mezzanotte è stato messo in dubbio dal ministro Speranza: "in questo momento c'è un coprifuoco in Italia e dopo le dieci non sono possibili attività di nessun tipo, faremo una valutazione".Il ministro della Salute (persa) Speranza oggi ci dirà in quanti, a Natale, potremo stare a tavola.
— Vittorio Sgarbi (@VittorioSgarbi) November 25, 2020
Beh, arrivati a questo punto, ci dica anche cosa mangiare. @stampasgarbi
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