Prima vengono le istituzioni sacre, dopo ci sarà spazio per tutto il resto: Vladimir Putin è atterrato in Italia attorno alle 13.10, poi si è recato in Vaticano, dove ha avuto luogo l'atteso colloquio con papa Francesco. Le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Federazione Russa sono buone: il multilateralismo è una dottrina condivisa. Sulla Siria si è spesso registrata sincronia d'intenti, mentre sul dossier ucraino la situazione appare più difficile da districare. Jorge Mario Bergoglio vedrà domani i massimi rappresentanti della Chiesa greco-cattolica di Kiev, ma il doppio incontro non è stato pianificato. Quelli appena elencati sono gli oggetti di un'interlocuzione, quella odierna, che abbiamo già avuto modo di approfondire su Inside Over. Le agenzie, tra cui l'Adnkronos, hanno fatto notare come lo "Zar" sia arrivato in ritardo di una cinquantina di minuti, ma pare che si tratti di una consuetudine.
Ad accogliere il presidente russo c'era monsignor Georg Gaenswein, prefetto della Casa pontificia e segretario personale del papa emerito. È stato l'arcivescovo originario di Reidern am Wald a condurre Vladimir Putin sino alla Terza Loggia. L'incontro a porte chiuse ha avuto la durata di quasi sessanta minuti.
Uno dei punti di domanda riguardava il possibile invito che lo "Zar" avrebbe potuto inoltrare al pontefice argentino per una visita apostolica a Mosca, ma non sono ancora stati resi noti i dettagli di questa eventualità, che pare comunque abbastanza improbabile. Putin ha avuto anche modo di parlare con il "ministro degli Esteri" del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
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