Vogliono "lavorare" nella stessa strada: calci e pugni fra prostitute

Due prostitute albanesi hanno denunciato quattro meretrici rumene, colpevoli a loro dire di averle aggredite più volte per rubar loro il posto nella strada in cui "lavoravano": la questione è finita in tribunale a Massa

Alcune prostitute nell'atto di formalizzare una denuncia (foto di repertorio)
Alcune prostitute nell'atto di formalizzare una denuncia (foto di repertorio)

Volevano esercitare il mestiere più antico del mondo nella strada già occupata da due prostitute albanesi. E per riuscirci, non avrebbero esitato ad aggredirle e picchiarle a più riprese, fin quando queste ultime non hanno deciso di denunciarle. Quattro meretrici originarie della Romania (di età compresa fra i trentatrè e i ventisei anni) sono finite sul banco degli imputati del tribunale di Massa, con la sentenza (inizialmente attesa per ieri) slittata al prossimo 28 giugno.

E ad accusarle sono state proprio le due "colleghe" provenienti dall'Albania e "operanti" a Marina di Massa, per un processo giunto ormai ad un passo dal termine. I fatti risalgono infatti a poco meno di sei anni fa, stando almeno alle due accusatrici. Era infatti l'estate del 2016 quando queste ultime venivano allontanate con la forza dalle "concorrenti" rumene, giunte nella via cittadina in cui da tempo loro esercitavano il meretricio. Alle minacce iniziali avrebbero infatti fatto seguito calci, pugni ed aggressioni continue, con le albanesi costrette a spostarsi altrove in zone più marginali. Fin quando, stanche della situazione e di vedere le altre prostitute accaparrarsi il maggior numero di clienti (e quindi maggiori guadagni) decisero di rivolgersi alle forze dell'ordine segnalando l'accaduto.

E per il momento sono riuscite ad ottenere il rinvio a giudizio: nella richiesta è scritto che le due "lucciole" albanesi hanno avuto la peggio anche perché sarebbero ripetutamente state aggredite con lo spray urticante al peperoncino e colpite dalle quattro anche utilizzando scarpe con il tacco a mo' di arma da offesa.

Nessuna delle donne coinvolte nel fatto si è ad ogni modo presentata in aula, mentre il rinvio è stato decretato dall'assenza giustificata di uno dei legali. L'ultima parola toccherà ad ogni modo al giudice monocratico.

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