Quando si tocca la pausa caffè, è destino che si sollevi un polverone. Non fa eccezione la storia che arriva da Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, dove la direzione generale del locale ospedale ha ricordato, con apposita circolare, che "il personale che intenda assentarsi, anche brevemente, durante l'orario di lavoro, deve essere autorizzato preventivamente ed è tenuto a timbrare l'uscita e il rientro per qualsiasi assenza".
Quello che però per il direttore dell'Ussl in questione è solo "una circolare che ricorda una regola amministrativa", ha fatto gridare allo scandalo e spaccato il fronte sindacale. Mentre l'Usb di Vicenza parla di "deriva populista che fa di tutta l'erba un fascio", dalla Cgil Veneto ricordano che "un conto è andare in bagno qualche minuto, un altro fumare e bere un caffè. Sta al dirigente accordare o meno una pausa".
Alla direzione dell'Ussl 3 di Bassano del Grappa, però, non sembrano preoccuparsi troppo degli strali dei sindacati: "Non sono d'accordo con chi etichetta la circolare con accenti negativi, non c'è alcun intento coercitivo - liquida la questione il direttore Antonio Compostella parlando a Libero - Chi ha tirato in ballo le norme europee dimentica che le stesse prevedono anche che i lavoratori debbano segnalare il proprio allontanamento dla preparto."
Appena settimana scorsa il giudice del tribunale del lavoro di Verona aveva assolto alcuni dipendenti dell'Ussl 20 pizzicati mentre consumavano un caffè al bar in orario
di lavoro, ordinandone il reintegro con tanto di rimborso dello stipendio. Chissà se i loro colleghi bassanesi vorranno sfruttare questo precedente per aggirare la norma imposta loro dai propri superiori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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