Una mazzetta di 5mila euro in cambio della casa pignorata. La richiesta sarebbe arrivata da Michele D., l'avvocato nominato custode dell'immobile pignorato dal Tribunale, che ora rischia un processo per truffa e millantato credito. A denunciarlo un barista romano di Cinecittà che, per far fronte al pagamento della bustarella, è stato costretto a indebitarsi ulteriormente. I soldi sarebbero stati consegnati a un funzionario del ministero della giustizia per cancellare ogni addebito.
Il pubblico ufficiale - scrive Il Messaggero - è stato sospeso dall' incarico. Il gip, su richiesta del pm Claudia Terracina, ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare di interdizione dalla professione, di avvocato e di conseguenza di custode immobiliare per il tribunale civile. Secondo la ricostruzione della procura, il pubblico ufficiale, per approfittare della persona offesa, avrebbe "agito nella doppia qualità di custode e di consulente del privato il cui appartamento era soggetto ad esecuzione immobiliare", fornendo informazioni sbagliate sul procedimento e convincendolo che c'era una possibilità meno onerosa di recupero dell' appartamento.
Secondo quanto racconta la vittima, l'avvocato gli avrebbe spiegato che si sarebbe trattato di una strada già
percorsa, in casi estremi e ingiusti, che riservava solo a chi ne aveva davvero bisogno e che sarebbe dovuta rimanere segreta. Ora tutto è al vaglio della procura che sta indagando per fare luce sulla vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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