L'orrore in 50 secondi: così Willy è stato massacrato

I filmati estrapolati dalla telecamera di sorveglianza della caserma di dell'Arma di Colleferro immortalano gli spostamenti dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi

L'orrore in 50 secondi: così Willy è stato massacrato

Willy Monteiro Duarte è stato massacrato in soli 50 secondi. È quanto emegere dai video estratti dalla telecamera di sorveglianza della caserma dell'Arma di Colleferro che hanno immortalato gli spostamenti dei fratelli Bianchi, condannati all'ergastolo per l'omicidio dell'aspirante chef di Paliano, nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020. I fotogrammi sono stati inseriti all'interno di in una informativa redatta dai carabinieri consentendo al pm Giovanni Tagliatela di circostanziare con estrema precisione l'aggressione mortale al ragazzo di origini capoverdiane.

L'arrivo a Colleferro

Le telecamere dei carabinieri hanno ripreso, minuto per minuto, cosa accadde quella drammatica notte di due anni fa. Il primo frammento video immortala l'arrivo dell'Audi Q7 di Marco e Gabriele Bianchi in via Buozzi, a Colleferro, la sera del 5 settembre. Con loro c'è anche l'amico Vittorio Tondinelli. Passano pochi minuti e la compagnia si allontana dalla zona della movida con tre ragazze. Una telecamera inquadra il suv lungo la strada che conduce al cimitero dove, a quanto emerso dalle indagini, i due fratelli consumano un rapporto sessuale con le rispettive partner. Poco dopo, il veicolo riappare nel circuito delle telecamere di Colleferro. I "gemelli" di Artena - così com'erano soprannominati per la forte somiglianza fisica - hanno appena ricevuto una telefondata da Omar Shabani e Michele Cerquozzi, che chiedono loro di tornare poiché Fancesco Belleggia (il terzo imputato ndr) è coinvolto in una rissa con una comitiva del posto.

L'aggressione mortale

"Eccoli, arrivano i Bianchi. Sono i Bianchi", grida qualcuno da lontano mentre all'esterno dell'ex bar "smile" sopraggiungono i due fratelli di Artena. Un telecamera di sorveglianza cittadina inquadra l'arrivo del Suv e la folla di giovani che si sparpaglia nella piazza. Marco e Gabriele escono dall'abitacolo gettandosi dritto nella mischia: volano calci e pugni. Dopo pochi secondi, un'altra telecamera riprende la vettura ancora parcheggiata con i fari accesi mentre Willy è già ridotto in fin di vita sull'asfalto. "È però la telecamera di sorveglianza dell'Arma che inquadra l'Audi Q7 mentre, appena ripartita, sfreccia via", precisa Clemente Pistilli in un articolo di Repubblica.it.

"Massacrato in 50 secondi"

I militari dell'Arma hanno confrontato l'orario dell'arrivo del Suv con quello della ripartenza accertando che tra i due momenti trascorrono appena un minuto e 25 secondi. Stimando il tempo impiegato dai fratelli Bianchi per dirigersi verso la folla al momento esatto in cui sono risaliti a bordo dell'Audi Q7, gli inquirenti hanno potuto tirare le somme: sono bastati 50 secondi per uccidere Willy.

"Non tentava nemmeno di reagire, preso a calci e pugni mentre boccheggiava e annaspava a terra", ha spiegato al termine della sua requisitoria il pubblico ministero Taglialatela. Cinquanta secondi di un massacro senza pietà.

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