Xylella, L'Ue legittima l'embargo di Parigi Fi: "Boicottiamo il made in France"

Sono 102 in tutto le specie vegetali pugliesi che non potranno essere espostate. Per l'Ue "la decisione è legittima". E ora si rischia l'effetto domino

Xylella, L'Ue legittima l'embargo di Parigi  Fi: "Boicottiamo il made in France"

Le misure anti- Xylella assunte dalla Francia sono "in linea con la legislazione Ue". La notizia arriva direttamente da Bruxelles e infligge un duro colpo all'agricoltura pugliese già in ginocchio a causa della morìa degli ulivi. Il rischio dell'effetto domino è altissimo, specialmente ora che l'azione intrapresa da Parigi è stata legittimata dalla Commissione Europea.

Ulivo, vite, mandorlo, agrumi e ciliegio: sono in tutto 102 le specie vegetali che non potranno più essere esportate in Francia sulla base del Decreto del ministero dell'Agricoltura. "La legislazione comunitaria - fanno sapere dall'Unione Europea- prescrive che in caso di pericolo imminente uno stato membro può immediatamente prendere misure ulteriori contro le importazioni da paesi terzi" e "notificare alla Commissione gli interventi che vorrebbe vedere venissero presi, come ha fatto la Francia". Quindi se uno dei 28 "ritiene che queste misure Ue non siano state prese o non siano abbastanza tempestive, questo può adottare misure nazionali temporanee che ritiene necessarie fino all'intervento della Commissione".

Tremano gli agricoltori salentini, consapevoli di quanto la psicosi da Xylella sia diffusa in Europa. Si attende la prossima riunione del Comitato permanente per la salute delle piante prevista prevista il 27 e 28 aprile. In quell'occasione dovranno essere discusse e votate le nuove misure da adottare in Puglia. Nel frattempo l'esecutivo comunitario è "consapevole - spiegano ancora da Bruxelles - che altri stati membri quali Spagna, Portogallo e Grecia hanno preoccupazioni simili a quelle della Francia", tuttavia "non è al corrente di azioni simili pianificate nel prossimo futuro da nessuno di loro".

Alla luce dell'embargo francese, e per cercare di affrontarne le conseguenze, il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, domani si recherà in Puglia. In tarda mattinata, parteciperà a un vertice a Bari con il commissario per l'emergenza, Giuseppe Silletti. Nel tardo pomeriggio, a Lecce, incontrerà i sindaci e le associazioni olivicole e ambientaliste.

Si tratta di "un duro colpo all'economia ma soprattutto un pesante danno di immagine che rischia di alimentare una pericolosa e ingiustificata reazione a catena da parte di altri Paesi" , denuncia Coldiretti, che chiede "l'immediato intervento nei confronti delle autorità francesi e comunitarie sia accompagnato a livello nazionale da un impegno di tutto il Parlamento affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale".

Intanto il candidato del centrodestra alla Regione Puglia, Francesco Schittulli lancia la campagna #iononcomproMadeinFrance: "Invito i pugliesi a non compare i prodotti francesi - scrive sulla sua pagina Facebook - intendo così richiamare l'attenzione di un governo, quello francese, che non può unilateralmente, venendo meno anche a quelli che sono gli accordi Europei di libera circolazione delle merci, decidere di bloccare i nostri prodotti: il nostro vero Made in Puglia. Non compriamo profumi, formaggi, borse, abbigliamento e tutto quello che viene prodotto in Francia. Compriamo i nostri prodotti pugliesi".

Restano pendenti i ricorsi proposti al Tar di Lecce per bloccare l'eradiccazione degli ulivi e, sul fronte delle indagini penali, il procuratore Cataldo Motta, in una intervista rilasciata nelle scorse ore ai microfoni di Radio1 durante la trasmissione "Voci del Mattino", ha spiegato che nella vicenda Xylella "ci sono poche certezze scientifiche. Temo che, qualora la scienza non abbia approfondito un problema, si possa correre il rischio della superficialità nell'intervento. E anche questo può essere un profilo da approfondire nel corso delle indagini". Sulle misure adottate dall'Ue, Motta ha spiegato che "se per fermare il fenomeno bisogna sradicare le piante è certamente il caso di agire in fretta. Il problema - ha aggiunto - è proprio questo: si devono sradicare? Lo sradicamento è davvero il rimedio necessario e unico? La direttiva europea prevede una serie di misure, compreso lo sradicamento degli alberi, ma ce ne sono anche altre meno drastiche e definitive. Misure anche preventive, nei casi in cui l'essiccamento anomalo non si sia ancora manifestato. È

538em;"> previsto inoltre l'intervento sulle piante ospiti diverse dagli ulivi, come gli oleandri, il rosmarino, la macchia mediterranea. Però, se ci mettiamo su questa strada, rischiamo di sconvolgere completamente il territorio".

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