La sua partecipazione a un docu-film sull'omicidio di Yara Gambirasio era costato a Letizia Ruggeri un provvedimento disciplinare. Alla fine, l'odissea giudiziaria della pm si è risolta positivamente, con tanto di assoluzione da parte della Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. Come leggiamo da un articolo di FanPage che ha riportato la notizia, il processo si è celebrato in data 26 settembre 2019 dinanzi al Csm.
La dottoressa Ruggeri era stata accusata di violazione del dovere di riservatezza sul caso Yara Gambirasio, scomparsa da Brembate di Sopra nel 2010 e ritrovata cadavere l'anno dopo. Alla sventurata ragazzina venne dedicato nel 2015 un film documentario, girato mentre era ancora in corso il primo grado di giudizio. Con la sua presenza all'interno del documentario in questione, la pm avrebbe di conseguenza creato“dubbi sulla sua indipendenza e imparzialità” e quindi danneggiato “la considerazione di cui un magistrato deve godere presso la pubblica opinione”. Alla fine, i giudici hanno deciso di non procedere nei confronti di Ruggeri.
Il docufilm sulla 13enne di Brembate venne realizzato nel 2015 dalla rete televisiva Bbs, per poi essere trasmesso nel 2017 su Sky Atlantic. In quel periodo era in corso il giudizio d'appello. Qualche tempo dopo, tramite una segnalazione da parte del Procuratore generale di Brescia, furono avviati gli accertamenti disciplinari verso la pm.
Il procedimento era già stato verificato nel 2018 in Cassazione. Riccardo Fuzio, al suo tempo Procuratore generale, aveva chiesto l'archiviazione del caso per “essere risultati esclusi gli addebiti” .
A far perdurare la situazione ci aveva pensato il parere diverso del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che aveva chiesto la celebrazione del processo da parte del Csm. Ma alla fine, Letizia Ruggeri ha avuto ragione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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