Spiace dirlo, ma domenica in Lombardia davvero non è morto nessuno per Coronavirus. Spiace per chi sta tifando perché la Lombardia non si rialzi più, per il ministro per caso Francesco Boccia, ossessionato dal modello lombardo e dalla sua autonomia, e per i giornalisti con la bava alla bocca contro la classe dirigente del Pirellone, ma lo «zero» comunicato l'altra sera con grande cautela da Fontana non è stato un errore bensì un fatto, magari casuale e ovviamente non definitivo, ma pur sempre incoraggiante: la guerra non è vinta, sarà lunga e non priva di insidie, però significa che la strada imboccata è quella giusta.
Dicono che i problemi della fase due saranno il distanziamento e il rispetto di decine di regole (molte assurde o non applicabili), cioè che tutto dipenderà dai cittadini. Io penso invece che il problema principale verrà da chi ci governa. Per intenderci: la vice ministra dell'Economia, la grillina Laura Castelli (ex steward allo stadio di Torino), ha sostenuto che sia difficile trovare mascherine «perché gli italiani le vogliono personalizzate»; il ministro Francesco Boccia vuole una milizia di disoccupati da occupare come sceriffi-spie dei nostri comportamenti; il prefetto di Cremona, Vito Danilo Gagliardi, annuncia che la linea nei confronti dei cittadini sarà quella «di colpirne tanti per educare tutti», e immaginiamo che, visto il ruolo, non parli a titolo personale, ma sveli quali siano le direttive che arrivano da Roma.
Allora dico: ovvio che il numero dei morti in Lombardia è un dato importante, ma altrettanto lo è quello del quoziente di intelligenza di chi pretende da noi ordine e disciplina, ma ancora non sa dirci come e quando riapriranno le scuole, che mi sembra un problema un po' più serio della movida. Ecco, che il quoziente della ministra Castelli fosse bassino era noto da tempo, quello scarso di Boccia è stata una sorpresa non del tutto inattesa. Ma che anche i prefetti si mettano a fare i ducetti e minacciare a destra e a manca davvero non ce lo aspettavamo e ne prendiamo atto con preoccupazione.
Immagino ci siano tanti modi per provare a tenere sotto controllo l'epidemia e garantire contemporaneamente legalità e diritti costituzionali. Quello che il governo ha scelto ci appare il più stupido. E, quindi, inutile.
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