Cinque giorni, 126 cantine e oltre 500 etichette in degustazione. Sono i numeri della edizione numero 33 di Benvenuto Brunello, la tradizionale anteprima autunnale del grande rosso di Montalcino, che si chiude domani, 18 novembre, nel Chiostro Sant’Agostino del borgo in provincia di Siena. Quest’anno il focus è stato sul Brunello di Montalcino 2020, sul Brunello di Montalcino Riserva 2019, sul Rosso di Montalcino 2023 e sulle etichette di Moscadello e Sant’Antimo, gli altri due vini della denominazione. Vini che saranno immessi in commercio a partire dal prossimo gennaio e che giovedì 14 e venerdì 15 sono stati protagonisti delle degustazioni tecniche riservate alla stampa nazionale e internazionale mentre ieri, oggi e domani si prosegue con i walk around tasting con i produttori aperti anche ai wine lover. Gli altri appuntamenti dell’evento sono stati delle masterclass condotte da esperti, un convegno sul futuro dei consorzi del vino, l’assegnazione del premio Leccio d’Oro e il tradizionale svelamento della mattonella del Benvenuto Brunello, svelata in una cerimonia al teatro degli Astrusi e poi deposta davanti al Palazzo Comunale. Quest’anno è stata firmata dal regista di origine turca Ferzan Ozpetek, che ha spiegato che essa riproduce un suo quadro realizzato a Roma nel 1982 quando si era improvvisato pittore per mantenersi mentre cercava di sfondare nel mondo del cinema.
Questa edizione di Benvenuto Brunello inaugura anche l’innovativo modello di valutazione dei vini in base alle diverse vendemmie tarato specificamente sul Sangiovese di Montalcino. L’obiettivo è quello di analizzare l’annata secondo canoni non più quantitativi (le stelle) e autoreferenziali ma qualitativi e stilistici che derivano dall’interazione tra vitigno, cambiamento climatico e vino, considerando anche la grande eterogeneità del territorio in termini di esposizione, altitudine e suoli. Uno studio complesso, il cosiddetto Progetto Forma, che ha visto all’opera membri del consorzio, un team di esperti climatologi e professionisti dell'high tech farming della società Copernico e un panel di degustazione internazionale composto da otto Master of Wine (MW), che si sono accordati nella definizione del Brunello di Montalcino 2020 in tre parole: accattivante, brillante, succulento. L’analisi rivela una notevole enfasi su espressioni di frutto maturo e complessa nella maggior parte dei casi, un piacevole equilibrio tra intensità fruttata e struttura, che depone a favore di una certa longevità dell’annata. I tannini sono raffinati, succosi e piacevolmente levigati e spalleggiati da una buona vena acida. Da un punto di vista stilistico alcuni vini evidenziano aromi delicati, croccanti e finezza, mentre altri mostrano uno stile più audace, voluminoso e concentrato. Questo indica un'annata versatile.
In occasione di Benvenuto Brunello sono stati anche resi noti i risultati economici del grande vino a base Sangiovese. Che pure nel contesto decisamente negativo per il vino - le performance globali a volume e valore sono rispettivamente a -8 per cento e -7 per cento - mostra nei primi nove mesi del 2024 un tendenziale in crescita del 5 per cento a volume e dell’1 a valore. Merito soprattutto del mercato americano, e ancora più degli stati del Sud degli Stati Uniti, che secondo il focus dell’Osservatorio Uiv su base SipSource mostra una crescita tendenziale delle vendite nei primi nove mesi del 2024 del 19 per cento a volume e del 14 per cento a valore, contribuendo alla ottima performance degli States (+5 per cento a volume). Bene anche il posizionamento luxury: il principe dei vini toscani è primo nei consumi di rossi italiani con prezzo alla distribuzione di oltre 50 dollari a bottiglia, con uno share del 32 per cento sul totale.
A trainare una crescita dei consumi di Brunello che prosegue da circa un biennio è – sempre secondo l’osservatorio Uiv - l'off- trade con un +10 per cento a valore che copre con gli interessi il calo nell'on-trade (-6 per cento).
“Benvenuto Brunello a novembre - commenta il presidente del consorzio Fabrizio Bindocci - si conferma un’anteprima incisiva per rafforzare il posizionamento della nostra denominazione sul mercato, in particolare su quello internazionale dove di fatto esportiamo circa il 70 per cento della produzione”.
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