Piazza Cordusio, a poche centinaia di metri dal Duomo, fino a qualche tempo fa era un buco nero della vita notturna milanese, un po’ come tutto il centrissimo della città. Poi qualche tempo fa hanno iniziato ad accadere delle cose e ora chi vuole mangiare e bere bene nel cuore della metropoli ha qualche notevole scelta. Tra i locali simbolo di questa rinascita c’è certamente Sachi, il ristorante giapponese al quarto piano di Palazzo Cordusio Gran Melià, con ingresso al numero 26 di via Orefici, di proprietà del gruppo internazionale SHG (Sunest Hospitality Group). Non si corre certo di sbagliare definendo questo locale una delle insegne nipponiche di maggiore qualità a Milano – e di conseguenza in Italia – non lontano dai livelli dallo stellato Iyo e di Nobuya, i miei preferiti. Quello che questi due indirizzi non hanno è la magnifica terrazza-giardino con vista sui tetti del centro milanese e del Duomo, che nella bella stagione diventa un vero inestimabile valore aggiunto.
La cucina di Sashi è a metà strada tra il raffinato rituale kaiseki e lo stile informale dell’izakaya, la classica trattoria di Tokyo, in uno stile che viene definito Kappo Ryori. Gli appassionati troveranno tanto proposte “classiche” della ormai decennale tradizione italo-nipponica, che ruota attorno al sushi, al sashimi e al pesce crudo, e qualche piatto più creativo. Ci vuol poco in ogni caso a capire che gli ingredienti sono tutti molto freschi e stagionali.
L’ambiente è molto elegante ma non troppo formale, e si sviluppa in due sale divise dalla terrazza, nella prima delle quali c’è anche un bancone dove mangiare godendo della maestria dei sushi master. Io ho attinto dal menu della cena, che non è eccessivamente vasto come accade spesso nei ristoranti nipponici, cosa buona perché evita l’effetto frastornamento. Sono partito da dei Gyoza di wagyu australiano con all’interno funghi shiitake sopra una salsa di soia dolci e una purea di patate dolci e una salsa ponzu e con dei bocconi di riso croccant con sopra tartare di tonno e avocado davvero gustosi (ma difficili da prendere con le bacchette: molto meglio le care vecchie mani). Poi un lievissimo Carpaccio di ricciola con miso al coriandolo e purea di zucca e quindi un piccolo capolavoro, un assortimento di sashimi (Hana) che comprende cinque tipologie di pesce: nel mio caso ricciola, toro (ventresca di tonno), branzino con caviale, gambero di Mazara del Vallo e salmone. Al centro del riso con calamaretti. Poi ho voluto provare un piatto vegan, il Sachi vegan con avocado, funghi e della quinoa, purea ai ai broccoli e pomodorino essiccato. Notevole malgrado l’assenza di una proteina animale. Quindi due piatti dalla sezione Robata del menu: Kushiyaki di manzo Wagyu A5 alla griglia accompagnato con salsa barbecue, e aglio nero e Kushiyaki di branzino cileno e miso bianco, con scalogno, cetriolini e sichimi. Entrambi si presentano come degli spiedini, da mangiare sfilandosi dallo stecco. Piacere gustativo e anche momento di gioco. Infine i dolci: un notevole Yuzu cheesecake, nel quale forse la frolla dovrebbe essere un po’ più spessa e un assortimento di Mochi a vari gusti (cioccolato, tè macha, caffellatte).
A pranzo una proposta business di due formati: zuppa di miso, due snack e una portata principale a 45 euro, zuppa di miso, due snack, una portata principale e un “dezato” (il dessert) a 55. Tra gli snack il Polpo croccante Karaage, il Carpaccio di salmone, Melanzane e miso yaki. Tra le portate principali Noodles udon, Pollo spatchcock e Salmon teriyaki.
Ottima la carta dei vini, con una buona presenza di bollicine, il servizio notevole
per me affidato al bravo Ashi. Sachi è aperto dal lunedì al sabato dalle 12 alle 15 per il pranzo e dalle 19 per la cena.Chiuso la domenica. Nella bella stagione il martedì e il giovedì djset in terrazza by Hiroko Hacci.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.