Ma voi lo sapete cosa fanno gli Himba della Namibia. Confesso che non sapevo chi fossero gli Himba della Namibia prima che me ne parlasse Giorgio Vallortigara, mio amico e anche uno tra i più importanti neuroetologi al mondo. A un certo punto, chiacchierando, mi cita gli Himba della Namibia e gli ho detto «Non me li ricordo, erano nel Re Leone?». Macché. Mi racconta la storia degli Himba e è molto interessante, perché dice molto sul nostro saper contare e sul suo fondamento biologico. Quindi lo richiamo e gli chiedo: Giorgio, ricominciamo questa storia, che la scrivo. Riparti da Galton.
Dai tempi di Francis Galton (che era il cugino di Darwin) sappiamo che le persone spontaneamente immaginano i numeri come se fossero collocati lungo una specie di linea orientata, con i numeri piccoli a sinistra e i numeri grandi a destra. La spiegazione tradizionale è che questo dipenda da fattori culturali, come le abitudini di scrittura e lettura: infatti la direzione può modificarsi in culture diverse.
Ok, tuttavia…
Qualche anno fa, però, si è scoperto (da noi, inizialmente) che anche i pulcini tendono a collocare a sinistra i numeri piccoli e a destra quelli più grandi. Poi lo stesso fenomeno è stato osservato in altri laboratori: nei neonati umani, nelle scimmie e lo scorso anno anche nelle api.
Questo vale per tutti quindi?
Non proprio. Gli studi antropologici sembrano suggerire che nelle culture tradizionali (illetterate) prive di conoscenze aritmetiche formali non vi sia alcun ordinamento preferenziale della linea dei numeri: alcuni soggetti dispongono i numeri piccoli a sinistra e altri invece a destra (e viceversa per quelli grandi).
Come si spiega?
Quindi c’è un problema: com'è possibile che gli animali non-umani e i neonati umani mostrino una direzionalità sinistra-destra, mentre le persone adulte di culture indigene tradizionali e illetterate invece no? Qual è l'origine della linea mentale del numero: biologica o culturale?
Io scommetto su biologica.
Furbetto. Per capirlo abbiamo studiato gli Himba della Namibia, una popolazione indigena che possiede solo una cultura orale e non ha alcuna scolarizzazione aritmetica, e l'abbiamo confrontata con italiani adulti e bambini italiani di età prescolare. Usando un compito di tipo esplicito (vedi il primo video), in cui i soggetti dovevano disporre in ordine dei gettoni con disegnato sopra un numero differente di dischetti, solo gli italiani adulti mostravano un ordinamento della linea mentale del numero, gli Himba e i bambini italiani di età prescolare ordinavano a caso, una metà ordinavano da sinistra a destra e l'altra metà da destra a sinistra. Quando però abbiamo impiegato un compito di tipo implicito (secondo video per gli Himba e terzo video per i bambini italiani), simile a quello usato con gli animali e i neonati, in cui si misurava il tempo di reazione a una variazione di numerosità in uno stimolo che veniva dapprima presentato centralmente e poi, più grande o più piccolo in numerosità, a destra o a sinistra, i risultati sono stati assai diversi.
Cioè?
Gli Himba, gli italiani adulti e i bambini italiani di età prescolare si comportavano tutti nello stesso modo, rispondendo più velocemente se i numeri piccoli erano collocati a sinistra anziché a destra. Questo dimostra che l'ordinamento della linea dei numeri, seppure malleabile dalla cultura, ha un fondamento di tipo biologico.
Fantastico, grazie Giorgio.
Non credo funzioni, ma possono provare…
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