
Noi che amiamo la stessa cosa che piace a Marco Rizzo ma che chiamiamo con un altro nome perché non siamo volgari come i comunisti abbiamo letto con piacere che Playboy, la bibbia laica del sano patriarcato, sta per tornare nelle edicole. Ed è la prima bella notizia. Poi c'è la seconda, ancora più bella. La rivista che per decenni ha celebrato le donne, e non le «persone con utero», ha deciso di fare a meno di coniglietti trans e coniglione curvy. Solo femmine, belle e magre.
Insomma, si cancella la linea woke, che è stata un fiasco, e si torna alle origini. Ah. C'è anche un colpo di scena. Le donne fotografate saranno nude. Incredibile. Slogan del nuovo Playboy, che poi è esattamente come quello vecchio: «Si premia la bellezza tradizionale», senza dover per forza accontentare questa o quella minoranza. Curioso come la rivoluzione si faccia ripetendo esattamente il passato.
Non solo. L'ultimo report di Vogue Business basato sulle sfilate Primavera/Estate 2025 ha sancito un ritorno delle grandi maison alle modelle sexy e magre, più glamour. L'era gender è finita. Anche se avremmo preferito non fosse mai iniziata. Persino Victoria's Secret ha eliminato i trans e riportato in passerella i suoi angeli. Che hanno le ali. E basta.
Va bene.
Qualcuno potrà lamentarsi che l'inclusività a tutti i costi sia stata spazzata via da una più condivisa normalizzazione. Ma per quanto noiosa possa essere la cura, non dimentichiamoci quanto pericolosa fosse la malattia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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