È una storia dell'orrore quella che arriva dall'Australia, dove un'influencer è accusata di aver torturato la figlia di un anno pubblicando poi i video come fosse una bambina malata, pur di ottenere donazioni da parte dei propri follower.
Farmaci comministrati senza alcun bisogno
A rivelare la terribile vicenda gli agenti della polizia del Queensland che hanno raccontato come questa influencer di 34 anno della Sunshine Coast avesse somministrato alla bambina per mesi diversi farmaci non autorizzati per documentare la lotta della piccola contro una malattina terminale (per fortuna inesistente) sui social media.
La donna ha utilizzato i farmaci scaduti trovati in casa pur di dimostrare la propria teoria. Il tutto è venuto fuori quando la piccola, proprio a causa dell'assunzione di questi medicinali, è stata ricoverata in gravi condizioni e dai primi esami è emersa la presenza di talune sostanze nel sangue.
Il filmato del "dolore"
Fatta questa scoperta i medici hanno allertato immediatamente la polizia ma nel frattempo la donna aveva comunque filmato per i suoi follower il ricovero della piccola epubblicato il video online. "Questo contenuto, come i precedenti - ha raccontato un portavoce della polizia - serviva sempre allo stesso scopo, quello di spillare i soldi dai suoi follower".
La polizia: "Reati abominevoli"
La donna è stata quindi arrestata dagli investigatori della Child Protection and Investigation Unit e sulla sua testa pendono diversi capi d'imputazione per somministrazione di sostanze velenose a scopo criminale, tortura, sfruttamento di minori e frode. Anche la polizia tramite l'investigatore Paul Dalton ha definito i i reati come "abominevoli". "Non ci sono parole per descrivere quanto siano ripugnanti questi presunti reati che vanno a toccare i bambini e faremo tutto il possibile per togliere la piccola alla madre e assicurare quest'ultima ad una giustizia severa".
I soldi raccolti
La Polizia ha anche reso nota la
quantità di soldi che la donna avrebbe raccolto dai suoi follower, si tratta di circa 60.000 dollari australiani (poco più di 36mila euro) tramite donazioni su GoFundMe, che il sito sta tentando ora di rimborsare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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