Calenda: "Il tatuaggio? Ero ubriaco: era uno squalo, oggi sembra un tonno"

L'ex ministro dello Sviluppo economico si racconta ai microfoni di Un Giorno da Pecora. E dice: "Non sono il nuovo Macron"

Calenda: "Il tatuaggio? Ero ubriaco: era uno squalo, oggi sembra un tonno"

Un tatuaggio fatto il giorno prima di sposarsi. Scelta di cui ricorda ancora pochissimi dettagli. "L'ho fatto da ubriaco: teoricamente sarebbe uno squalo, ma siccome sono ingrassato ora pare un tonno". Lo racconta Carlo Calenda, divertito, ai microfoni di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1. Ai due conduttori, Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, che gli hanno chiesto se fosse più ubriaco in quel momento o quando ha scelto di aderire al Partito democratico, l'ex ministro dello Sviluppo economico ha risposto: "Quando ho preso la tessera del Pd". E alla domanda se si sente il "nuovo Macron" ha risposto di no: "Macché, mi sta antipaticissimo, ci ho litigato dal primo giorno".

Soprannominato "il Pariolino" nonostante abbia vissuto a Prati e, oggi, in centro, il figlio della regista Cristina Comencini ha raccontato molto della sua vita privata. Partendo dagli anni della gioventù e della scuola, che ha definito una "tragedia": "Al Liceo Mamiani ho avuto prima due materie, poi quattro e poi sono stato bocciato in prima liceo. Contemporaneamente ho avuto una figlia e sono stato buttato fuori di casa. Mia madre la prese talmente bene che cambiò la serratura di casa e per un po' andai da mia nonna".

Simpatizzante della Roma ma non tifoso, alla domanda dei due conduttori se guarda la televisione, Calenda ha risposto di apprezzare Netflix e i documentari. L'ultimo visto uno sul Vietnam. Il programma radiofonico gli ha poi fatto la sorpresa telefonica di parlare con Giuliana De Sio, con cui l'ex ministro aveva recitato da bambino nella miniseriere "Cuore", diretta dal nonno, Luigi Comencini. Era il 1984. "Ho un ricordo fantastico di quell'esperienza", ha spiego il politico, "ammetto di essere stato innamoratissimo di De Sio all'epoca, anche se avevo solo dieci anni.

Non mi sono dichiarato ma almeno c'era una scena in cui le davo un bacio sulla guancia". Giuliana De Sio ricorda quel ciak e racconta: "Ricordo che, dopo quel bacio, diventò rosso: era un bravo bambino, molto tranquillo, anche se non mi sembrava avesse una vena artistica particolare".

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