L'incubo di Matthew Perry: "Dopo il coma ero pieno di m... Ho subito 14 interventi al colon"

L'attore di Friends ha raccontato il suo drammatico passato fatto di abuso di alcol e droghe, che lo hanno portato a un passo dalla morte: "Avevo il 2% di possibilità di sopravvivere"

L'incubo di Matthew Perry: "Dopo il coma ero pieno di m... Ho subito 14 interventi al colon"

Ha un lato oscuro e doloroso il successo di Matthew Perry. La co-star di Friends, la celebre serie televisiva degli anni '90 nella quale ricopriva il ruolo di Chandler Bing, lo ha raccontato nella sua prima biografia uscita in questi giorni negli Stati Uniti. L'attore ha svelato di avere vissuto male la popolarità raggiunta negli anni del boom di Friends e di essersi fatto annientare da alcol, droghe e medicinali, che lo hanno portato vicinissimo alla morte.

"Dovrei essere morto. Ho speso oltre 7 milioni di dollari per cercare di diventare sobrio", ha detto Matthew Perry, 53 anni, in una delle tante interviste rilasciate per presentare il suo libro "Friends, Lovers and the Big Terrible Thing". L'attore è sobrio da diciotto mesi ma ricorda con lucidità gli anni del tracollo vissuti fuori e dentro l'ospedale.

La dipendenza da Vicodin

L'alcol non è stato l'unico tallone d'Achille dell'attore. Nel 1997 durante le riprese del film con Salma Hayek "Fools Rush In", Perry fu vittima di un brutto infortunio sul set e in quell'occasione sviluppò una dipendenza da vicodin. Una spirale autodistruttiva che lo portò a assumere in un solo giorno "Xanax, metadone, oltre cinquanta pasticche di Vicodin e un litro di vodka", costringendolo a entrare per la prima volta in un programma di riabilitazione.

Il ricovero nel 2018

A causa dell'abuso di alcol e oppiacei il suo colon è letteralmente esploso, facendolo finire in coma per due settimane. "Gli oppiacei causano stitichezza. È un po' poetico, però, posso dire che ero così pieno di merda che mi ha quasi ucciso", ha scritto nelle sue memorie l'attore, che fu costretto a subire un intervento chirurgico durato sette ore dal quale non si sarebbe potuto svegliare: "A mia madre dissero che avevo il due percento di possibilità di sopravvivere durante la notte. Ero attaccato a un macchinario che respira al tuo posto, e lo chiamano 'Ave Maria' perché nessuno sopravvive. Quella notte eravamo attaccati in cinque, gli altri quattro sono morti. Io invece ce l'ho fatta". Nei successivi sei mesi Perry è stato operato altre tredici volte e è stato costretto a usare una sacca per colostomia per nove mesi.

L'infarto nel 2020

Due anni dopo, mentre si trovava in Svizzera in una clinica di riabilitazione per dipendenze, Matthew Perry ingannò i medici per farsi prescrivere dell'idrocodone, che si è rivelato quasi fatale mescolato al propofol che stava assumendo in quel periodo. "Dopo averlo assunto non ricordo niente. Mi sono svegliato undici ore dopo in un altro ospedale. Apparentemente, il propofol mi aveva fermato il cuore per cinque minuti". Un episodio sul quale - nel suo libro - ha voluto ironizzare: "Mi hanno raccontato che un tizio svizzero robusto non voleva davvero che il ragazzo di Friends morisse sul suo tavolo e mi ha fatto la rianimazione cardiopolmonare per cinque minuti, battendomi e martellandomi il petto. Se non fossi stato su Friends si sarebbe fermato a tre minuti? Friends mi ha salvato la vita".

Nonostante i drammi vissuti e gli anni bui i colleghi di Friends gli sono rimasti sempre vicini e solo oggi, che

è libero dalle dipendenze, ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia in un libro, dove ha svelato anche la cotta che ebbe, negli anni '90, per Jennifer Aniston, rimasta (purtroppo) solo un'amica.

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