Tim Burton: "Ho avuto problemi di salute mentale"

Ospite al Lucca Comics and Game, Tim Burton ha incontrato la stampa per presentare la serie Mercoledì, in arrivo su Netflix il 23 novembre

Tim Burton: "Ho avuto problemi di salute mentale"

Non è certo un mistero che tra i titoli più attesi delle novità targate Netflix un posto privilegiato lo ha Mercoledì, la serie televisiva in otto episodi dedicata al personaggio di Mercoledì Addams che porta la firma di Tim Burton. Ed è stato proprio il regista di capolavori come Edward mani di forbice a presentare la serie che debutta il prossimo 23 novembre in occasione del Lucca Comics and Games, il festival che ogni anno porta nella città toscana migliaia di appassionati ed esperti.

L'amore di Tim Burton per Mercoledì Addams

"Ho nutrito sempre un grande interesse per Mercoledì Addams," ha detto il regista nel corso della conferenza stampa. "Mi sentivo come lei. Io ero un ragazzo, certo, ma avrei potuto benissimo essere lei. Abbiamo lo stesso punto di vista sul mondo. Un punto di vista in bianco e nero." Tim Burton, che ha curato la regia dei primi quattro episodi della serie, ha insistito nel presentare la protagonista del suo show come un personaggio carismatico, a cui lui per primo non ha saputo resistere. E nel parlare di Wednesday (il nome originale del personaggio), il regista ha avuto anche modo di complimentarsi con l'attrice Jenna Ortega, che lo interpreta sul piccolo schermo. Il regista ha infatti asserito: "Mercoledì Addams è un personaggio iconico. Perciò è stato molto difficile trovare qualcuno che potesse incarnarla nel modo che avevo in mente, [...] Senza Jenna Ortega forse non ci sarebbe stata la serie. C'è qualcosa nei suoi occhi, nella sua forza... Per me era indispensabile trovare qualcuno che riuscisse a trasmettere questo personaggio in bianco e nero, che però ha anche delle sfumature di umanità, senza tradire mai la sua natura. Jenna è stata fondamentale. Senza di lei sarebbe stato molto più difficile."

La salute mentale e il fallimento

Tim Burton, che già in passato aveva avuto modo di esprimersi su come il politicamente corretto avesse in qualche modo limitato la possibilità degli artisti di raccontare alcune cose, ha usato il palcoscenico di Lucca per fare un plauso al carattere diretto e spontaneo di Mercoledì, che dice sempre quello che pensa, senza premurarsi di assottigliare gli spigoli del suo carattere per non ferire gli altri. Il regista infatti ha detto: "Mercoledì è un personaggio molto diretto, chiaro. Dice sempre quello che pensa. Per me è quasi un'ispirazione. È simbolica in questo suo essere sempre cristallina. La sua è una forza semplice e silenziosa che trovo molto importante". Un'importanza, quella sottolineata dal regista originario di Burbank, che ha molto a che fare anche col vissuto del regista stesso. Dalla sua biografia emerge sempre il ritratto di un personaggio al limite, considerato molto spesso un freak e un outsider, diverso dagli altri. Caratteristiche, queste, che hanno permesso a Burton di diventare il grandissimo maestro visionario che è oggi, ma che ha lasciato anche dei segni nella sua psiche. Quando, infatti, gli viene chiesto come abbia fatto a rapportarsi con tematiche legate alla salute mentale, il regista confessa: "Ci sono riuscito perché ho avuto problemi di salute mentale per metà della mia vita."

Problemi che forse sono legati anche al fallimento di alcune sue pellicole che non sono riuscite ad ottenere il successo sperato. Un fallimento legato anche ai cattivi rapporti che, secondo il regista, sussistevano con la Disney e che lo hanno spinto a sentirsi simile ai personaggi che portava sul grande schermo. Ad oggi, però, Tim Burton sembra avere un rapporto molto più sano e sereno con l'idea di fallire: "Tutti falliamo, a un certo punto," ha detto. La vita può avere molti alti e bassi, molti colpi di scena. Dobbiamo fare delle scelte e a volte pensiamo di star facendo la cosa giusta, ma poi le cose vanno in modo diverso. E per quanto riguarda Mercoledì è lo stesso: abbiamo cercato di tenere il personaggio il più cristallino possibile, portandola anche ad affrontare le conseguenze. È quello che dobbiamo fare tutti: affrontiamo le conseguenze di quello che diciamo e facciamo nella vita reale."

Verso la fine della conferenza stampa, poi, Tim Burton ha rassicurato tutti i fan e i giornalisti accorsi ad ascoltarlo riguardo il suo imperituro amore per il cinema e la settima arte. Tim Burton, infatti, ha fatto una vera e propria dichiarazione per il cinema che, nel corso della sua lunga carriera, ha spesso definito come la terapia che lo ha in qualche modo salvato. Nel corso dell'incontro ha detto: "Mi è piaciuto molto fare la serie, perché è stato interessante lavorare con un ritmo diverso, con uno slow burn, come se ci fossero diversi gradi di cottura, più lenti. Ma amo ancora i film e il cinema resta il mio primo amore. E sono dell'idea che oggi c'è ancora molto spazio per il cinema."

Di cosa parla Mercoledì di Tim Burton

Mercoledì è una serie che si concentra su Mercoledì Addams (Jenna Ortega), la maggiore dei figli di Morticia (Catherine Zeta-Jones) e Gomez (Luis Guzmán) che, a seguito dell'ennesima espulsione, viene iscritta alla Nevermore Academy, una scuola che ospita tutti gli outsider e i "mostri" che la

società non vuol vedere. Mentre tenta di evadere da quella che ritiene essere una prigione, Mercoledì cercherà anche di fare luce su alcuni poteri che sta sviluppando, mentre una rete di strani personaggi le si avvicinano.

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