Correre selvaggiamente verso orizzonti inediti significa anticipare nuovi trend e formati, anche di pubblicare un libro. In linea con l’edizione 2022 del Salone del libro inaugura, per la prima volta in Italia, la libreria dedicata al self publishing. Oltre 150 autori self tra i più affermati, selezionati dal Salone tra i candidati delle piattaforme partner, nelle giornate di domenica 22 e lunedì 23 maggio potranno acquistare uno spazio dedicato alla vendita dei loro libri e presentarli in collaborazione con i consulenti di SalTo.
Il self publishing è un fenomeno in crescita nel panorama editoriale italiano, grazie anche a piattaforme di servizi dedicate, come Amazon Kindle Direct Publishing (KDP), che consentono agli autori che auto pubblicano le proprie opere di accedere ai canali distributivi, quindi ai lettori, al pari degli editori tradizionali. Con il servizio di pubblicazione indipendente fornito dal colosso fondato da Jeff Bezos, “guadagni molto di più, - dice a ilGiornale.it la self publisher Cristina Stillitano - ti puoi muovere da solo e hai la possibilità di raggiungere un pubblico vastissimo”. Gli autori, infatti, possono accedere subito al mercato con royalties fino al 70%, mantenendo il controllo totale sul proprio lavoro, dall’editing alla copertina, fino alla promozione. Ne abbiamo parlato con Andrea Pasino, responsabile di Kindle Direct Publishing per Italia, Francia e Spagna.
Come nasce il progetto di Amazon Kindle Direct Publishing?
“Come fenomeno, il self publishing esisteva ancora prima che Amazon arrivasse nel mercato. Amazon ha avuto l’intuizione, prima con l’acquisizione di CreateSpace poi con Kindle Direct Publishing, di facilitare ai self publisher, tramite la pubblicazione del proprio libro sia in digitale che in versione cartacea, l’accesso in pochi minuti al mercato di Amazon, raggiungendo milioni di persone in tutto il mondo”.
Qual è il plus di Amazon Kindle Direct Publishing rispetto ai competitor?
“I vantaggi del self publishing sono diversi. La flessibilità in termini di tempi, la velocità e la possibilità di pubblicare un libro e di vederlo online in due giorni, ma anche di apportare delle modifiche o delle migliorie nello stesso lasso di tempo. Nel giro di due giorni un autore non solo corregge gli eventuali refusi che vengono segnalati, ma in base ai feedback dei lettori apporta anche delle vere proprie migliorie o modifiche al libro. E questo contribuisce poi ad avvicinare lettore autore, cosa molto apprezzata. Ma il plus di Amazon rispetto agli altri player sul mercato sono le royalties, la possibilità di guadagnare il 70% sul venduto per gli eBook e il 60% per la versione cartacea”.
Cosa risponde a chi sostiene che la disintermediazione e un contesto in cui chiunque può diventare scrittore compromettano la qualità del prodotto?
“Amazon come servizio di self publishing non applica filtri di qualità, questo è verissimo. Quello che facciamo è lasciare la scelta al cliente finale, perché crediamo che non spetti a noi stabilire quello che è un libro buono o un libro cattivo. Noi consentiamo l’accesso al servizio a tutti è il mercato che decide chi avrà successo".
Quest’anno dal 1 maggio al 31 agosto torna il Premio Letterario Storytellers, un’iniziativa letteraria volta a incentivare la produzione di opere letterarie aperta agli autori che pubblicano in italiano tramite Kindle Direct Publishing (KDP). In base alle tre edizioni precedenti cosa deve avere un’opera per avere successo?
“Dal punto di vista dei generi non ci sono limitazioni. Il 90% sono romanzi thriller o romance. Per la selezione finale guardiamo i feedback dei clienti, il numero di copie vendute, quanto un libro viene gradito in termini di rating, il numero di recensioni. Poi abbiamo un team che si occupa di controllare la qualità letteraria del testo. Anche se i generi che funzionano di più sono i romance e i thriller, noi diamo a tutti la possibilità di provarci al di là dei circuiti tradizionali dell’editoria. Ma per avere successo su KDP, fondamentalmente ci vuole un bel libro”.
I libri pubblicati attraverso il servizio di self publishing di Amazon poi diventano bestseller anche al di là del contesto della piattaforma?
“Assolutamente sì. Cristina Stillitano, che ha vinto l’anno scorso il premio letterario con il terzo libro della sua serie noir, è stata contattata da diverse case editrici e questo succede spesso. In Spagna, per esempio, Juan Gómez Curado, uno degli autori di maggior successo in lingua spagnola, che vende milioni di copie, viene edito da editori internazionali e tradotto in tantissime lingue, è partito da KDP. Laura Rocca, un’altra autrice self di successo, è stata contattata da diversi editori tradizionali, ma è voluta rimanere con KDP. In ogni caso, il self publishing può essere un ottimo volano per chi non si vuole fermare lì”.
Allora, il futuro del libro è l’auto pubblicazione?
“Il self publishing è un fenomeno che sta crescendo e lo vediamo sia in Amazon che fuori. Non credo arriveremo a un punto in cui esisterà solo la pubblicazione indipendente. Le due forme di editoria, tradizionale e self publishing, continueranno a coesistere, ed è meglio così per il mercato.
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