Assegnati i Leonardo da Vinci Award a quattro ricercatori di fama internazionale per gli studi sulle opere del Genio rinascimentale effettuati negli ultimi dieci anni. Il riconoscimento, alla prima edizione, è stato voluto - nell’anno leonardiano - dal Comune di Vigevano, città che conserva importante tracce del lavoro del Maestro negli anni in cui visse e lavorò a Milano. La cerimonia si è svolta nella Sala della Cavallerizza del Castello Sforzesco di Vigevano alla presenza degli autori provenienti da Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.
A ricevere l’Award sono stati Laure Fagnart, storica dell’arte a Tours, il centro studi sul Rinascimento più importante in Francia. Fagnart è fra le maggiori esperte sui rapporti fra Italia e Francia e sulla figura del re Francesco I e studiosa del Cenacolo vinciano. È stata premiata per un lavoro su Leonardo e la Francia, che mette in luce il prestigio e il successo riscosso da Leonardo negli ultimi anni della sua vita Oltralpe.
Rosa Piro, docente all'Università degli studi di Napoli l'Orientale, per il volume che raccoglie oltre 500 termini dell'anatomia vinciana tratti dai fogli della collezione reale di Windsor. Lo studio mette in luce per la prima volta l'uso del latino da parte di Leonardo e offre una nuova riflessione sulla ricchezza del suo lessico che si nutre sia dei termini della tradizione greco-latina (in latino e in volgare) sia delle parole tratte dalla lingua quotidiana nel tentativo di nominare le parti del corpo che i medici precedenti non avevano studiato.
Alain Donnithorne, studioso ed esperto dei disegni delle collezioni Reali Inglesi (curatore della collezione The Queen's Gallery, Buckingham Palace) ha vinto il primo premio ex aequo grazie ad un importante lavoro sui disegni di Leonardo attraverso l'uso di nuovi strumenti diagnostici (Using specialist microscopic photography e analisi all'infrarosso). Lo studio propone risultati inediti che riguardano la tecnica e i materiali usati dal Maesrto e il disegno sottostante, con scoperte impossibili da vedere ad occhio nudo e risultati fino ad ora sconosciuti.
Carmen Bambach, tra le più note studiose statunitensi a livello internazionale e responsabile del dipartimento di disegni e stampe del Metropolitan Museum of Art di New York, ha presentato uno straordinario studio in quattro volumi che raccoglie il suo lavoro degli ultimi 25 anni dedicato a tutta l'opera di Leonardo da Vinci.
La giuria, che ha esaminato pubblicazioni arrivate da tutto il mondo, era composta da Pietro Cesare Marani, curatore della Mostra Expo 2015 (Palazzo Reale),
Paolo Galluzzi, presidente delle Celebrazioni Nazionali Leonardiane 2019, Alessandro Nova, direttore Kunsthistorisches Institut, Firenze, Alessandro Rovetta, Università Cattolica Milano, Simone Ferrari, Università di Parma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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