Un cadavere al servizio di Sua Maestà

Un piano astuto quanto assurdo per depistare i nazisti e convincerli che gli Alleati sarebbero sbarcati ben distanti dalle zone predefinite. Ecco cosa prevedeva l'Operazione Mincemeat

Un cadavere al servizio di Sua Maestà

Questa storia non appartiene ad un romanzo. Non è un film. Anzi, semmai come spesso accade, è da questa storia che sono stati tratti romanzi e film, uno di questi, il più noto, si intitola "L'uomo che non è mai esistito". Perché il protagonista di questa storia, il signor William Martin, in realtà non è mai esistito. Era un fantasma, o meglio un cadavere al servizio di Sua Maestà.

Ideatore del piano fu l'onorabile capitano Ewen Montagu, il quale prese ispirazione dalle folli idee di un certo Ian Fleming, a quel tempo ufficiale visionario del servizio d'intelligence della Royal Navy e poi noto per aver firmato innumerevoli romanzi di spionaggio il cui protagonista era James Bond. Il piano consisteva nel fornire di una finta identità un cadavere che sarebbe stato lasciato da un sommergibile al largo delle coste spagnole, in attesa che la corrente lo portasse a riva e che qualcuno lo scoprisse: scoprendo assieme a lui le informazione segrete, e ovviamente false, che avrebbe portato con sé. Perché quest'uomo misterioso, il maggiore Martin, avrebbe portato dentro una valigetta nera ammanettata al polso documenti confidenziali firmati da uomini tanto importanti da essere considerati una miniera d’oro per l'Abwehr, il servizio segreto dell'Esercito tedesco.

La patria delle "Sardine" e il sommergibile speciale

Tra i documenti da far trovare ai tedeschi, c'era una lettera del vicecapo di Stato maggiore imperiale Archibald Nye da consegnare niente di meno che al generale Harold Alexander, comandante in capo del corpo di spedizione alleato - che sarebbe poi sbarcato veramente in Sicilia. E c'era anche una missiva inviata dall’ammiraglio Louis Mountbatten, capo del Combined Operations, all’ammiraglio Cunningham, comandante in capo della Flotta alleata del Mediterraneo.

L'idea, avallata dai servizi segreti britannici, era quella di far credere all’esercito nazista che gli sbarchi degli Alleati, che incombevano sul continente dopo la vittoria in Nord Africa, avrebbero interessato la Grecia e la Sardegna - la “patria della sardine”, come la definiva Lord Mountbatten nella lettera confezionata ad hoc per l’uomo mai esistito - e che la Sicilia era soltanto un diversivo per distogliere l'attenzione dagli obiettivi principali . Fu così che il cadavere del maggiore Martin venne sistemato in un "congelatore", spacciato per una sonda meteorologica, trainata dal sommergibile britannico HMS Seraph per essere abbandonato in mare al largo di Huelva, in Andalusia. A bordo del Seraph solo il comandante Norman Limbury Auchinleck Jewell e altri due ufficiali erano al corrente della missione. (Ma onore di guerra che poi sarebbe comparsa per il sempre sulla bandiera dell'unità).

Il cadavere abbandonato alla deriva venne recuperato da alcuni pescatori, tra cui José Antonio Rey Maria. Portato in obitorio dalla gendarmeria spagnola, venne esaminato dai servizi segreti di Madrid che, da simpatizzanti ma non cobelligeranti con la Germania nazista, non tardarono a informare Berlino. Per rendere credibile il depistaggio, il cadavere del finto ufficiale inglese venne "decorato" con una gran numero di effetti personali falsificati ad arte, quali lettere di una fantomatica fidanzata, Pam, di un padre affezionato, e di una lettera di sollecito della Lloyds Bank. A inventarle furono i due responsabili dell'operazione, Montagu e Lord Charles Cholmondeley, eccentrico gentiluomo che si era arruolato nella Raf, ma che essendo troppo alto per pilotare aeroplani finì nel MI5, o Direzione dell'Intelligence Militare sezione 5.

I tedeschi abboccano

Gli esaminatori reclutati dall’Abwehr, tra i quali Alolf Clauss, spia nazista di stanza in Spagna, esaminarono il cadavere - ma più essenzialmente i documenti segreti che si era trascinato appresso - e reputarono autentico l'ufficiale quanto le informazioni che si era portato nella morte. Le informazioni furono trasmesse immediatamente al comando di Berlino, che in seguito avrebbe diramato ordini in tutto il settore interessato, lasciando così pochi uomini a presidio della Sicilia, che rimase difesa dal Regio Esercito e da sole due unità tedesche (il resto di una divisione panzer e una divisione di paracadutisti), per giunta mal coordinate con il comando italiano. Il resto è storia, iniziata all'ora X del 9 luglio 1943, e conclusasi con il successo degli Alleati nell'Operazione Husky. Che portò alla conquista del primo non sottovalutabile lembo di territorio nazionale appartenente ad una potenza dell'Asse in Europa.

Ma chi era davvero "l'uomo mai esistito"?

Il corpo gettato in mare dallo Shepard era in realtà quello di un giovane ragazzo gallese, tale Glyndwr Michael, morto suicida dopo aver ingerito del pesticida per topi. Con indosso la divisa di ufficiale dei Royal Marines, il suo bel cappotto Montgomery e la sua valigetta ammanettata al polso - trattato a dovere come se fosse rimasto vittima di un incidente aereo, non avrebbe potuto destare alcun sospetto nei tedeschi. Nemmeno dopo l'autopsia, dato che allora la morte per avvelenamento poteva essere difficilmente riscontrata. Credettero infatti che la causa della morte fosse stato l'annegamento.

Il corpo del povero ragazzo, reperito da un ospedale di Londra, venne seppellito in Spagna, dove la sua tomba è ancora visitabile, e non prima di aver ricevuto gli onori militari.

Ed è così che la realtà alle volte risulta più straordinaria di ogni genere di finzione. Del resto, chi avrebbe mai messo un cadavere al servizio di Sua Maestà se non un genio come il papà di James Bond?

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