James Bond è esistito davvero? Gli archivi "svelano" un mistero

Tutti conosciamo il celebre agente segreto uscito dalla penna di Ian Fleming. Ma non potevamo immaginare che all'anagrafe esistesse un vero signor James Bond e che la sua professione fosse proprio quella di "spia" al servizio di Sua Maestà

James Bond è esistito davvero? Gli archivi "svelano" un mistero
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Spulciando tra gli archivi dell'Istituto della Memoria Nazionale polacco, è saltato fuori un documento interessante che fa riferimento a un tale signor Bond, James Albert Bond, che è risultato essere al servizio di Sua Maestà durante la Guerra Fredda. La sua missione segreta mentre era di stanza a Varsavia era quella di "penetrare installazioni militari" e raccogliere più informazioni possibili sulla Polonia e su chiunque operasse “oltre cortina” mentre agiva sotto la copertura di segretario archivista dell’attaché militare presso l’ambasciata britannica.

Secondo le informazioni svelate dall’archivio, il signor Bond, un donnaiolo nonostante il suo aspetto robusto e poco atletico, sarebbe arrivato in Polonia nel febbraio 1964 con moglie al seguito e vi sarebbe rimasto almeno un anno. Almeno prima di capire che non c’era nessuna informazione che potesse realmente “trafugare” tra le province di Bialystok e Olsztyn. Questo, sempre secondo i documenti scoperti negli archivi polacchi, perché il Dipartimento II del ministero dell'Interno, ossia il controspionaggio noto come l'acronimo di ''Samek'', lo avrebbe sottoposto, fin dal primo momento, ad un rigoroso monitoraggio. Il suo nome, del resto, destava parecchi sospetti. Nato nel 1928 a Bideford nel Devon, secondo i rapporti del controspionaggio era un uomo "loquace, prudente e interessato alle donne". Il loro però, a differenza di quello raccontato nei romanzi, non era né bello né atletico: era un uomo di 36 anni, robusto e stempiato, che poco aveva a che fare con l'ex commando con il volto segnato da una cicatrice e gli occhi di ghiaccio.

Uno coincidenza curiosa, dunque, ma non l'ispirazione del ben più noto agente doppio zero, l'omonimo James Bond uscito fuori dalla penna della Ian Fleming, che già nel 1953 pubblicava il primo romanzo di spionaggio della fortunata saga: Casino Royale. Quella spia raffinata e fascinosa traeva ispirazione da un uomo che Fleming, scorbutico e visionario agente del servizio informazioni della Royal Navy, aveva notato seduto al tavolo di baccarat del casino di Lisbona. Nel pieno della seconda guerra mondiale. Avrebbe scoperto soltanto dopo che si trattava di un certo Dušan Popov: spia doppiogiochista che davanti agli occhi di Fleming scommise l'intera somma di denaro che l'MI5 gli aveva affidato per la sua missione, vincendo. Proprio come in farà , spesso, il nostro James Bond da romanzo.

Questo almeno secondo una delle tante versioni in circolazione. Dato che altri sostengono, andando contro alcune affermazioni di Fleming, che il suo personaggio si rifarebbe ad un altro omonimo: tale James Charles Bond, anche lui implicato in operazioni segrete direttamente collegabili a Fleming- almeno secondo il nipote Stephen Phillips. Dopo il ritrovamento di alcuni documenti, Phillips si convinse che suo nonno, ufficiale d'intelligence della Special Operations Executive (SOE), era una spia che aveva collaborato con Fleming prima dello sbarco in Normandia. La notizia venne riportata anche dalla Bbc.

L'autore ha sempre asserito che il nome dell'agente 007 fosse stato scelto guadando per caso il titolo di un libro di ornitologia che giaceva nella libreria della sua villa giamaicana, Goldeneye. Fleming cercava un nome semplice e James Bond lo era.

Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che proprio in quel momento - mentre Fleming pigiava convinto i tasti della sua macchina da scrivere per dare vita al suo personaggio, avvolto nel fumo delle sigarette di pregiato tabacco che adorava fumare attraverso un lungo e scenografico bocchino - dall'altra parte dell'oceano, nelle stanze segrete del sesta sezione del Military Intelligence, un vero "M" firmava gli ordini di missione di una vera spia, che rispondeva proprio al nome di Bond. James Bond.

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