Miart, in fiera come al museo con Decades e Generations

Le due sezioni al centro della fiera d'arte moderna e contemporanea che si terrà a Milano dal 17 al 19 settembre prossimi. Un viaggio da inizio Novecento fino al 2010 e grandi artisti che dialogano con le le loro opere

Miart, in fiera come al museo con Decades e Generations

Da inizio Novecento fino al 2010 con lo sguardo e la mente dell’artista, del collezionista, dell’amante dell’arte che attraversano epoche, generi e generazioni: dialoghi e corrispondenze, rimandi tra arte e design. Effetto museo a miart 2021, la fiera dell’arte moderna e contemporanea che si terrà a Milano dal 17 al 19 settembre prossimi e ha al centro del percorso Decades e Generations, due delle sezioni curate che maggiormente caratterizzano l’identità della manifestazione in continuità con le ultime edizioni.

Concepita come un viaggio attraverso le decadi del XX secolo e il primo decennio degli anni 2000, Decades, curata da Alberto Salvadori, sarà quest’anno focalizzata sull’Italia, dando centralità alla produzione artistica del nostro Paese valorizzandone esperienze poco conosciute, oltre a storie di respiro internazionale. Partecipano 10 gallerie, ciascuna con un progetto che rappresenti un particolare decennio attraverso presentazioni personali o focus tematici.

Il percorso partirà dagli anni ’10 con uno stand di Bottegantica (Milano) dedicato a Umberto Boccioni per proseguire con gli anni ’20 con un focus della galleria Russo (Roma) su Mario Sironi - il quale a settembre sarà protagonista anche di una grande retrospettiva al Museo del Novecento. Gli anni ’30 saranno rappresentati attraverso una ricca esposizione sull’Art Dèco a cura di Ed Gallery (Piacenza) mentre Arturo Martini sarà il protagonista degli anni ’40 nello stand di Repetto Gallery (Londra).
Le opere di Ettore Colla saranno l’emblema degli anni ’50 nel progetto di Menhir Arte Contemporanea (Milano) e la bruciante traiettoria di Bepi Romagnoni al centro dello stand di Galleria Ceribelli (Bergamo) in rappresentanza degli anni ’60. Gli anni ’70 racconteranno il periodo parigino di Titina Maselli con Eduardo Secci (Firenze – Milano) mentre gli anni ’80 saranno rappresentati dal progetto Bord de Mer di Gabriele Basilico portato da Studio Guenzani (Milano). Il viaggio si concluderà con un focus personale su Ugo La Pietra a cura di Studio Dabbeni (Lugano) per gli anni ’90 e con una serie di opere degli anni 2000 di Lara Favaretto presentate da Franco Noero (Torino), che torna protagonista a miart dopo una prolungata assenza.

La sezione Generations continua questa indagine sulla storia e l’eredità dell’arte moderna e contemporanea attraverso una serie di dialoghi intergenerazionali. Significativo il binomio tra due importanti interlocutori come Gio Ponti (1891-1979) e Martino Gamper proposto da Nilufar (Milano), che porterà a miart una selezione di opere che racchiudono passato e futuro - come, ad esempio, la consolle immaginata da Gamper per reinterpretare gli storici arredi di Ponti per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento.

Oppure l’incontro tra le opere di due artisti di matrice concettuale ma nati a quasi trent’anni (e molti chilometri) di distanza, come l’americana Mary Ellen Carroll (1961) e Jojo Gronostay (1988), artista tedesco con radici Ghaniane - entrambi proposti e rappresentati da Galerie Hubert Winter (Vienna).

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