Morta l'autrice di «Uccelli di rovo», cult anni '70-'80

Morta l'autrice di «Uccelli di rovo», cult anni '70-'80

Un boom da 30 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Una serie televisiva di culto negli anni Ottanta. Ma nella carriera di Colleen McCullough, la scrittrice australiana morta ieri all'età di 77 anni, ci fu molto di più. Certo, il romanzone Uccelli di rovo , uscito nel '77, che racconta fra Nuova Zelanda e Australia la storia della famiglia dei Cleary, dai primi del '900 e l'intensa storia d'amore proibita tra la giovane Maggie e il reverendo Ralph de Bricassart, fu un successo travolgente come la scabrosa passione che ne divenne il cavallo di battaglia. E ancor più clamoroso, in termini di ascolti e di lacrime versate dal pubblico femminile, fu l'impatto prodotto dal piccolo schermo dalla miniserie tv dell'83 diretta da Daryl Duke, con Richard Chamberlain nel ruolo del religioso tormentato e Rachel Ward in quello della sua dolcissima tentazione. In Italia, su Canale 5, fioccarono i telespettatori, fino a oltre 13 milioni dal 6 al 21 novembre di quell'anno.

Tuttavia l'autrice, che era nata a Wellington l'1 giugno 1937, coltivava altri campi, oltre a quello del romanzo sentimentale (ambito in cui rientrano anche L'altro nome dell'amore , dell'81, e La passione del dr. Christian , dell'85). Soprattutto si trovava a proprio agio nell'antica Roma. La serie «I signori di Roma» annovera I giorni del potere ('90), I giorni della gloria ('91) I favoriti della fortuna ('93), Le donne di Cesare ('95), Cesare: il genio e la passione ('97), Le idi di marzo (2002), Cleopatra (2007). Dopo aver terminato gli studi di medicina e aver lavorato in vari ospedali di Sydney e del Regno Unito, Colleen McCullough divenne ricercatrice di neuroscienze negli Stati Uniti e insegnò neurologia alla Yale Medical School di New Haven, nel Connecticut. Tornata in Australia, si stabilì poi con il marito nell'isola di Norfolk, dov'è morta ieri, dedicandosi completamente alla narrativa.

Il suo esordio letterario fu Tim , del '74), ma tutti la ricordano per il secondo titolo della sua vasta bibliografia. Uccelli di rovo , appunto. Il suo ultimo libro è L'indipendenza della signorina Bennet , datato 2008. Quattro anni prima aveva rivelato che presto sarebbe diventata cieca a causa di una degenerazione maculare emorragica.

Fumatrice accanita, si era rifiutata di abbandonare le sigarette colpevoli di aggravare la sua patologia. «Fumare aiuta la mia creatività», disse. E poi: «Scrivere e leggere sono la mia vita, le cose che più amo fare». Dettare alla sua segretaria le sarà parsa quasi un'attività illecita.

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