Lo scrittore tedesco Günter Grass, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1999, è morto oggi a 87 anni.
Noto per lavori come Il tamburo di latta, primo libro della cosiddetta Trilogia di Danzica, città dove era nato nel 1927, si è spento a Lubecca. Gatto e topo e Anni di cani le altre due opere della serie.
Ad annunciare il suo decesso è stata la sua casa editrice, la Steidl. Grass era tra i rappresentanti del Gruppo 47. Per molti è stato una delle voci della generazione diventata adulta durante la Seconda guerra mondiale. All'attività di romanziere affiancava quelle di drammaturgo, saggista, scultore e poeta.
"L’ho conosciuto da giovane, agli esordi, e poi ho seguito tutta la sua carriera - ha ricordato Inge Schontal, vedova dell'editore Giangiacomo Feltrinelli, che pubblicò in Italia Il tamburo di latta -. Con il passare del tempo è diventato un classico della letteratura moderna".
Un passato controverso
Durante la sua vita, Grass era stato spesso criticato per il suo passato durante la Guerra e per la sua posizione nei confronti di Israele. In un memoir (Sbucciando cipolle) aveva rivelato di avere servito in gioventù nelle Waffen-SS, l'organizzazione paramilitare nazista.
Le accuse di Grass non avevano risparmiato neppure le autorità del suo Paese. Alla cancelliera Angela Merkel rimproverava l'arroganza nei confronti dei Paesi vicini alla Germania, soprattutto per le politiche contro la crisi.
In polemica con Israele
Nel 2012 Israele aveva dichiarato il premio Nobel persona non grata, dopo la pubblicazione di un poema in cui definiva il Paese una minaccia "a una pace mondiale già fragile", criticando quello che giudicava un doppiopesismo occidentale sulla posizione di Tel Aviv nei confronti dell'Iran e sull'arsenale nucleare.
L'allora ministro dell'Interno d'Israele, Eli Yishai, aveva accusato i versi di Grass di "alimentare fiamme di odio" e "diffondere le idee di cui egli fu complice quando indossava l'uniforme delle SS".
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