Quando un selfie è opera d'arte

Al Castello di Gallipoli arriva "Selfati", la prima mostra italiana dedicata interamente al selfie

Quando un selfie è opera d'arte

Dal 1 giugno al Castello di Gallipoli c’è Selfati, la prima mostra italiana dedicata interamente al selfie. La mostra, prodotta da Orione Comunicazione, in collaborazione con Università del Salento e con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Gallipoli e La Sapienza di Roma, inaugura la quarta stagione di grandi mostre del Castello.

Selfati - ma anche Sèlfati, un imperativo che è invito - vuole raccontare il fenomeno selfie non solo come gesto quotidiano ma soprattutto come nuova modalità espressiva della “cultura popolare" (guarda il video). Dall'atto narcisistico, quindi, alla funzione sociale: il selfie può diventare veicolo di conoscenza, per costruire una memoria collettiva fatta di relazioni, di ponti culturali e condivisione del bello.

Il percorso espositivo si apre, nelle prime due sale, con una panoramica sull'origine del selfie: autoritratti, che passano dal dipinto, allo schizzo, alla fotografia; dall'antico Egitto, fino a Michelangelo, Warhol, Frida Kahlo.

Tre sale sono poi dedicate a set immersivi, ovvero installazioni create ad hoc per permettere ai visitatori di selfarsi. Possono farlo nella sala circolare, che ospita la mirror tower - evidente richiamo all'uso degli specchi da parte dei grandi artisti per creare i loro autoritratti; o nella Optical Room, installazione site specific di Francesco Ferreri Aka Cheko's Art - arte cinetica volta a creare illusioni ottiche; oppure, divenire protagonisti della copertina di iconiche testate, dal Time a National Geographic.

I selfie dei visitatori contribuiranno a creare l'exhibit: una grande parete di volti che diventerà arte essa stessa.

Una Concept exhibition insomma, ma che non manca di ospitare anche importanti opere: di design, come le “sedute d’autore” di Fabio Novembre per Driade con le scenografiche Nemo; e d’arte, come la Venere degli Stracci di Pistoletto, artista già presente con una personale qui al Castello nel 2015, e che per la prima volta porta il suo capolavoro in Puglia.

La Venere, ospitata nell’imponente sala ennagonale che è il fulcro della mostra, è circondata da una numerosa selezione dei “Selfieadarte” di Clelia Patella: una rilettura pop delle differenti percezioni che ognuno di noi avverte di fronte a un'opera d’arte, interagendo e permettendone una visione più “user friendly”.

Dal tramonto in poi, “Salento style” con Mariano Light accende le tipiche luminarie salentine che diventano set da selfie per i visitatori.

Selfati resterà al Castello di Gallipoli fino all’11 novembre 2018.

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