Quando Verdi il politico parlava con le stesse parole di oggi

Era il 16 giugno 1867. Centoquarantasei anni fa. Il musicista, eletto deputato nel primo Parlamento del Regno d'Italia, teneva una fitta corrispondenza con il collega parlamentare e giornalista mantovano Opprandino Arrivabene. Una lettera che sembra scritta oggi. E il Festival Verdi illumina anche quest'anno Parma malgrado i disastri del suo sindaco a cinque stelle Federico Pizzarotti. Il Teatro Regio festeggia il bicentenario della nascita di Verdi dal 30 settembre al 31 ottobre 2013 con una speciale edizione del Festival

Sono trascorsi 146 anni, ma quello che pensava il grande maestro di Busseto sembra scritto oggi. E' tutto nero su bianco in una lettera di Giuseppe Verdi, datata 16 giugno 1867. Il musicista, eletto deputato nel primo Parlamento del Regno d'Italia, teneva una fitta corrispondenza con il collega parlamentare e giornalista mantovano Opprandino Arrivabene. In quella lettera Verdi scriveva: "Cosa fanno i nostri uomini di Stato? Coglionerie sopra coglionerie! Ci vuol altro che mettere delle imposte sul sale e sul macinato e rendere ancora più misera la condizione dei poveri. Quando i contadini non potranno più lavorare e i padroni dei fondi non potranno, per troppe imposte, far più lavorare, allora moriremo tutti di fame. Cosa singolare! Quando l'Italia era divisa in tanti piccoli Stati, le finanze di tutti erano fiorenti! Ora che tutti siamo uniti, siamo rovinati. Ma dove sono le ricchezze d'una volta? Addio, addio". Incredibile. Una testimonianza ancora viva a 150 anni dall'Unità d'Italia, da girare pari pari ai politici di oggi. Soprattutto a quelli della sua Parma, che dopo 150 anni non pare cambiata di una virgola. E soprattutto a coloro che tentano di far quadrare il bilancio pubblico, e a quanti tengono aperto il dibattito se i processi unitari (ieri l'Italia, oggi l'Europa) arricchiscono o impoveriscono.
L'impegno politico di Verdi si delinea già in gioventù. "La madre e la Patria", pezzo poco noto, è un brano vocale marcatamente patriottico, tipica ballata del primo Risorgimento, che incarna ideali giovanili, spinte unitarie e atteggiamenti vagamente radicali. L'arte di Verdi non è estranea ai suoi entusiasmi politici di uomo e di cittadino, ma la relazione non è quella di una subordinazione delle musica a fini esterni. La partecipazione di Verdi alla vita politica è intensa e sincera. Ma riguarda l'uomo.
Verdi, pur cercando di tenersi lontano dalla politica, perché si sentiva inadatto ed era impaziente verso i lunghi discorsi che caratterizzano le assemblee parlamentari, alla fine cedette e fu eletto il 13 febbraio 1861 facendo parte del primo Parlamento italiano.
Fu presente il 14 febbraio 1861 a Torino, accompagnato dalla moglie Giuseppina Strepponi, alla solenne seduta inaugurale del nuovo Parlamento e poi, a sera, a Piazza Castello al grande concerto, durante il quale furono eseguite musiche di Rossini, Mercadante, Novaro, Verdi.
Partecipò alle più importanti riunioni, come quelle del conferimento a Vittorio Emanuele II del titolo di re d'Italia, del discorso di Cavour sulla questione del Vaticano e del cattolicesimo nella nuova Italia liberale, dell'approvazione dell'ordine del giorno per Roma capitale d'Italia. Pur dimessosi nel 1865, seguì sempre i lavori parlamentari e la vita politica della sua cara Patria unita, libera, parlamentare, per il cui avvento tanto aveva contribuito. Nel 1874 il Re lo nominò senatore del Regno.
Malgrado i disastri del suo sindaco a cinque stelle Federico Pizzarotti, Parma è riuscita anche quest'anno a mettere in piedi un Festival Verdi di grande spessore. Il Teatro Regio di Parma festeggia il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi dal 30 settembre al 31 ottobre 2013 con una speciale edizione del Festival Verdi, che sarà inaugurata da Riccardo Chailly sul podio della Filarmonica della Scala con un concerto di sinfonie e ballabili verdiani di raro ascolto da Oberto, conte di San Bonifacio, Un giorno di regno, Jérusalem, I Vespri siciliani.
"Verdi è nel cuore e nella tradizione del Teatro Regio e della Città di Parma come in nessun altro luogo al mondo. Il Festival Verdi vuole offrire una precisa testimonianza della grandezza del suo genio, individuare la ricchezza di spunti, di chiavi di lettura, di stimoli, di attualità che la musica di Verdi possiede, e dare precisa testimonianza di quanto Verdi sia vivo tra noi e continui a parlarci, ad arricchirci ed emozionarci a duecento anni di distanza, con una forza e una verità che non è mai venuta meno", il commento di Paolo Arcà, direttore artistico del Teatro Regio di Parma.
Prima opera in cartellone, Simon Boccanegra (1, 4, 6, 8, 11 ottobre) andrà in scena al Teatro Regio di Parma nell'allestimento firmato da Hugo De Ana, con la Filarmonica Arturo Toscanini e il Coro del Teatro Regio di Parma diretti da Jader Bignamini, per la prima volta al Regio, alla guida di un cast con protagonisti Roberto Frontali, Carmela Remigio, Giacomo Prestia, Marco Caria, e il giovane tenore messicano Diego Torre, al suo debutto in Italia. Questa produzione è dedicata alla memoria del maestro Bruno Bartoletti.
Il 10 ottobre va in scena il 200° compleanno di Giuseppe Verdi con Yuri Temirkanov che dirigerà la Filarmonica Arturo Toscanini e il Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani, cui saranno eseguite sinfonie e ballabili da Macbeth, Otello, La forza del destino e il secondo atto in forma di concerto di Aida, interpretato da Maria Billeri, Anna Malavasi, Roberto Aronica, Giovanni Meoni, Roberto Tagliavini, Giovanni Battista Parodi.
Nell'allestimento storico che Toscanini volle per le celebrazioni del centenario da lui dirette nel 1913, Falstaff sarà in scena al Teatro Verdi di Busseto (12, 17, 19, 24, 26 ottobre) con protagonista Renato Bruson, che firma anche la regia con Marina Bianchi. Il direttore parmigiano Sebastiano Rolli dirigerà la Filarmonica e il Coro del Teatro Regio di Parma e i solisti dell'Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala.
Leo Muscato, recentemente insignito del XXXII Premio della Critica Musicale "Franco Abbiati" quale migliore regista, firma il nuovo allestimento de I masnadieri, (18, 20, 23, 25, 27 ottobre), con le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi. Alla testa della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma, Francesco Ivan Ciampa dirige l'opera presentata nell'edizione critica e assente dal Regio dal 1974. In scena Roberto Aronica, Aurelia Florian, Artur Rucinski, Mika Kares, Giovanni Battista Parodi. Il cast è completato da Stefano La Colla (nel ruolo di Carlo il 27 ottobre) e da Damiano Salerno (nel ruolo di Francesco il 23, 25, 27 ottobre).
L'Orchestre National de France con il suo direttore musicale Daniele Gatti chiude il Festival con due appuntamenti. Un concerto in omaggio a Richard Wagner (30 ottobre), il compositore che con Verdi festeggia quest'anno i duecento anni dalla nascita, con pagine da Die Götterdämmerung, Tannhäuser, Tristan und Isolde, Parsifal, Die Meistersinger von Nürnberg e la Messa da Requiem di Verdi (31 ottobre), con il Coro del Teatro Regio di Parma e le voci soliste di Fiorenza Cedolins, Daniela Barcellona, Francesco Meli, Michele Pertusi.
Il programma del Festival Verdi è arricchito dalla prima esecuzione assoluta di Madreterra, brano commissionato ad Azio Corghi (9 ottobre), dal debutto di Attila (22 ottobre), nuova creazione verdiana della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, dal concerto lirico Fuoco di gioia (29 ottobre) realizzato dal "Gruppo Appassionati Verdiani - Club dei 27" con venti tra i maggiori interpreti del repertorio verdiano diretti da Donato Renzetti sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e della Corale Giuseppe Verdi di Parma e da un ricco calendario con oltre cinquanta appuntamenti che dalle sale del Regio, al Gran Caffè del Teatro che inaugurerà in quest'occasione si apriranno alla Città. L'immagine esclusiva del Festival è il ritratto di Verdi realizzato a matita da Renato Guttuso negli anni '60, donato al Teatro Regio di Parma dall'Archivio storico Bocchi e concesso da Fabio Carapezza Guttuso.
Il Festival Verdi è realizzato grazie al contributo di Comitato promotore delle celebrazioni verdiane, Comune di Parma, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Reggio Parma Festival, Ascom Confcommercio Parma, Camera di Commercio di Parma, Fondazione Monte di Parma. Major partner Fondazione Cariparma. Main partner Cariparma. Partner per gli eventi speciali Iren Emilia, Chiesi Farmaceutici, Conad. Partner Barilla, Opem, Unione Parmense degli Industriali. Media partner Mediaset, Gazzetta di Parma, Rai Radio televisione italiana.
Sponsor Pirelli, Smeg, Morris, Mutti, Parmalat, Pizzarotti, Althea, Antica Gelateria del Corso, Buongiorno!, Carpenè Malvolti, Casappa, Nestlé, Fidenza Village, Parma mia, 0521 Agenzia di pubblicità e marketing, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, S. Polo Lamiere, Consorzio del Salame di Felino. Sponsor tecnici Consorzio del Prosciutto di Parma, Carebo Auto Hub, Errea, IGP Decaux, Macro servizi per la comunicazione, Milosped, Blank design for living, Living divani, Monte delle vigne. Tour operator partner Parma incoming. Partner celebrazioni Parma F. C.

Il Teatro Regio di Parma ringrazia inoltre gli imprenditori che hanno voluto personalmente sostenere il Festival Verdi 2013.
Per informazioni: Biglietteria del Teatro Regio di Parma tel. 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.org www.teatroregioparma.org

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