DaI governo 5 miliardi per Expo: La Moratti: «Aspetto un segnale»

(...) Dunque, passi avanti e davvero importanti in vista dell’evento, dopo l’allarme lanciato dal governatore Roberto Formigoni che il venti per cento delle risorse necessarie alle infrastrutture non era stato stanziato. Adesso, chiosa il presidente della Regione, «sono ottimista perché sono stati reperiti fondi che sono nettamente superiori alle esigenze dell’Expo».
Ora, aggiunge però il sindaco di Milano Letizia Moratti, «il passo da fare è riconoscere che le opere connesse sono un impegno internazionale» ma c’è pure un altro passo, osserva il primo cittadino, dietro l’angolo: «Al “preCipe” di oggi porteremo un’informativa sullo stato dell’avanzamento dei lavori, informativa che indicherà quali sono nel tempo i momenti in cui sarà necessario avere i finanziamenti». Come dire: «Giovedì, seduta Cipe, non ci sarà una delibera ma una presa d’atto da parte del governo rispetto a questa capienza di cinque miliardi dove le opere Expo sono inserite come priorità». Traduzione: «Attendo un segnale di volontà politica positiva, quindi la condivisione dell’informativa».
Chiaro a tutti, annota il sindaco Moratti, che «la disponibilità va adesso trasformata in volontà politica, perché essendo fondi per le infrastrutture del Nord potrebbero anche avere una diversa destinazione» o, giusto per intenderci, «non c’è l’esigenza di avere i fondi adesso, c’è l’esigenza politica di sapere che quando le opere arriveranno in Cipe i fondi ci saranno».
Condizione resa possibile, secondo il sindaco di Milano, anche grazie ai «passi significativi fatti con il lavoro congiunto di Regione, Comune e Governo» pur se per la Provincia di Milano si è invece «trattato dell’ennesima riunione interlocutoria da cui, a parte qualche ottimistica dichiarazione sulle cifre, non emerge alcuna certezza». Commento dell’assessore provinciale Paolo Matteucci che il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati così sintetizza: «Il Tavolo per l’Expo che si è riunito in Regione è stato assolutamente inutile». Tesi sostenuta da chi, tra l’altro, dopo aver atteso per quarantacinque minuti l’inizio della riunione ha preferito non parteciparvi.
Polemiche a parte, quel che concretamente conta è un quadro ottimistico, «sono fiducioso che tutte le opere si possano fare» ribadisce il sottosegretario Castelli, mentre il presidente Formigoni redige «l’elenco completo delle 65 opere che intendiamo realizzare» e, attenzione, «fissando il termine ultimo nel quale intendiamo realizzare: entro settembre 2014».
Tredici di queste opere sono le cosiddette «essenziali“ ossia interventi infrastrutturali per un totale di 1 miliardo e 854 milioni di euro, diciassette sono quelle «connesse» per le quali si attendeva il reperimento di fondi da parte del governo per quasi due miliardi di euro. Le restanti 35 opere definite «necessarie» per un totale di 11 miliardi e 305 milioni di euro non sono incluse nel dossier di candidatura di Expo 2015.

«Trentotto di queste opere» continua il governatore lombardo «sono già avviate o comunque non danno problemi di tempi e su ventisette abbiamo acceso una vigilanza particolare e stiamo studiando procedure che possano accorciare i tempi».
Naturalmente, ora, anche il presidente Formigoni attende le «scelte definitive del governo»: «Adesso, dovrà compiere definitivamente le sue scelte, ma rispetto a questa estate la situazione è più che positiva».

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