Ultim'ora
Assalto a Capitol Hill, il procuratore speciale archivia il caso Trump
Ultim'ora
Assalto a Capitol Hill, il procuratore speciale archivia il caso Trump

Dainelli: «Non esiste un problema Eduardo»

Genoa-Inter, minuto 48 del primo tempo. Eduardo si fa sorprendere dal tiro non certo irresistibile di Muntari. Il portiere rossoblù cade nello sconforto. Dainelli capisce il suo «dramma» e corre a rincuorarlo. Un bel gesto che non è passato inosservato. «Gli errori li commettono tutti. In questi casi ti crolla il mondo addosso. Anche a me è successo di sbagliare e ho sempre avuto l'appoggio dei miei compagni - dice il leader della retroguardia rossoblù - Le qualità di Edu non si discutono. Nel secondo tempo ha fatto una grande parata. Non esiste un problema Eduardo».
Dove altri vedono il bicchiere mezzo vuoto, Dainelli si sforza di vederlo pieno. «Contro l'Inter la squadra ha ritrovato corsa ed entusiasmo. C'è stato un momento nella gara con i nerazzurri che li abbiamo chiusi in area. Se lo abbiamo fatto con loro, possiamo ripeterlo con altre formazioni. Questa partita per noi deve essere un punto di partenza».
Tanto più che il Palermo, prossimo avversario del Genoa, ha caratteristiche simili all'Inter con Pastore nei panni di Sneijder: «Noi difensori dovremo essere bravi a pressare su di lui come abbiamo fatto con il fantasista nerazzurro», suggerisce Dainelli. Che non accampa alibi, neppure quando il discorso scivola sui numerosi infortuni capitati ai rossoblù dall'inizio dell'anno: «Un po' tutte le squadre in questo periodo sono falcidiate dagli infortuni. Il motivo? In Italia forse c'è più pressione rispetto all'estero. Al Genoa sono venuti a mancare molti esterni di ruolo che per il nostro modo di giocare sono importanti, ma la strada che abbiamo imboccato è quella giusta. Ci sono punti fermi sia in difesa, che in attacco. Le assenze non devono diventare un alibi».
Piccola divagazione azzurra. Dainelli, che questa sera inaugurerà con Toni il nuovo punto vendita IziPlay in piazza Rossetti, in cuor suo fa ancora un pensierino alla Nazionale: «Tutto quello che verrà, è tanto di guadagnato. Il fatto di avere 31 anni può incidere sulle scelte dell'allenatore. La maglia azzurra per me comunque non rappresenta un cruccio. Se non ci andrò io, spero possa andarci Andrea (Ranocchia n.d.r.)».


Intanto dall'infermeria arrivano notizie di segno contrastante: positive per Jankovic e Veloso che si sono allenati per il secondo giorno consecutivo in gruppo, negative per Chico che in uno scontro di gioco ha riportato un trauma distorsivo alla caviglia. Oggi gli accertamenti. Per le amichevoli del 17 novembre sono stati pre-convocati dalle rispettive nazionali Eduardo, Veloso, Kharja, Kaladze e Rudolf.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica